niklo13 ha scritto:Sperando che questa mia esperienza di un anno di avventura con la mia Pegaso i.e. del '02 possa essere
in qualche modo utile a tutti, pubblico le mie esperienze:.......
E' allora io pubblico le mie di "memorie" ferme al maggio 2003 (periodo di AWM) quando avevo percorso in 8 anni un pò + che 100000 km ....

Tra un pò passo i 150.000 è non è cambiato un gran che sul giudizio della mia peggy.
Una sola annotazione prima di leggervi tutto d'un fiato il "racconto" che è corredato anche da un file "costi" che non posso allegarvi in quanto un foglio excel
Solo una curiosità vi riporto:
Nel dicembre 1999 due gomme anakee costavano 250.000 lire....
Nel giugno 2002 il prezzo è arrivò a 250 euro......
Buona lettura e per Niklo ...buona strada anche su uno scooter :
Oltre 100.000 km con la Pegaso 650
Nel luglio del 1995 inizia la mia storia con l’Aprilia Pegaso 650.
La moto, acquistata nuova, era una naturale evoluzione motoristica della mia storia motociclistica; infatti i precedenti 6 anni li avevo percorsi su una Aprilia Tuareg Wind 350 con la quale avevo percorso circa 85.000 km.
Il motore 650 è un'altra cosa: più potente ma meno elastico del 350, meno parco nei consumi ma più performante sotto tutti i punti di vista.
Con la Pegaso ho fatto un po’ di tutto: principalmente tragitti casa lavoro con percorrenze quotidiane di circa 120 km ma anche tutte le mie vacanze in moto dal 1995 ad oggi trascorse prevalentemente nel Sud Italia.
Che dire della moto?
Posso iniziare con il dire che sicuramente ricomprerei una Pegaso monocilindrica, tutto sommato questo mono non mi ha deluso, anzi ...
Le paure, sempre presenti quando si acquista un mezzo che non si conosce, hanno messo in apprensione anche me.
Io la moto non la cambio spesso e quindi, come un po’ tutte le cose che possiedo, deve durare nel tempo.
Ora posso dire che la Pegaso 650 dura e dura molto; nei primi chilometri la mente spesso correva alla durata dei componenti più sollecitati che all’apparenza mi sembravano il motore e le ruote a raggi.
Le ruote a raggi così come sono costituite sono sempre state per me un punto sul quale porre dei sospetti sulla loro durata.
Mi sbagliavo perché le ruote “SANREMO RACING”, montate di primo equipaggiamento, sono ancora lì in ottime condizioni nonostante i chilometri percorsi, nonostante gli sterrati, le buche ed il pavè (i sampietrini per i romani) e nonostante qualche raggio sostituito nella ruota anteriore per lo stridio delle pasticche.
Rimanendo sulla ciclistica gli interventi degni di nota riguardano la sostituzione dei paraolio delle forcelle: il destro a 69.000 km e il sinistro a 94.500 km; dell’ammortizzatore posteriore sostituito in garanzia, dopo circa 35.000 km, in seguito ad un richiamo dell’Aprilia per presunta difettosità.
I cuscinetti di sterzo sono stati sostituiti intorno ai 70.000 km.
Il primo kit catena, corona e pignone è stato sostituito a 43.500 km nel giugno 1998 e il secondo a 112.500 km nel novembre 2003.
Anche il parastrappi in gomma della catena, custodito nel mozzo della ruota posteriore, è stato sostituito oltre i 100.000 km.
La sostituzione del bullone del cavalletto laterale, mai stato molto efficiente, (ma migliorato nelle versioni successive del 1996 e nella Pegasocube) è stata necessaria a 58.500 km.
Passando al motore ho sostituito a 43.000 km i collettori di aspirazione e la pipetta della candela; il tubo in gomma in aspirazione della pompa dell’acqua (rotto per un incauto intervento con un cacciavite per rimuovere una fascetta); mentre a 69.000 km ho sostituito il vaso di espansione in quanto si era fessurato.
Intorno ai 98.000 km, dopo lunga meditazione, decido di provare a consumare un po’ meno ed intervengo sugli spilli conici dei carburatori (come ho descritto sull’articolo dedicato visibile sul sito).
A 105.500 km la Pegaso non digerisce un pieno con un elevata percentuale di acqua e quindi sono costretto a svuotare il serbatoio e le vaschette dei carburatori: tutto ritorna a posto con non poche imprecazioni verso quel benzinaio!!
A 106.000 km decido di cambiare anche il disco anteriore oramai arrivato al limite di usura.
A circa 109.000 km la moto parte male a freddo. Non era mai successo! Le provo tutte ed inizio a pensare che le valvole non abbiano più la tenuta necessaria e si avvicini il momento di una revisione.
Monto una candela all’iridio NGK DE8 EIX, che promette miracoli, ma i problemi di avviamento rimangono.
In uno degli smontaggi della candela noto che il vaso di espansione si è vuotato. Penso che la guarnizione della testata sia arrivata ma ricordo anche che è passato molto tempo dall’ultimo controllo del serraggio dei prigionieri della testata stessa.
Senza perdermi d’animo decido di effettuare il controllo del serraggio della testata.
Dal controllo il prigioniero sotto l’albero a camme di scarico (il più difficile da raggiungere) risulta un po’ lento, lo stringo come prescritto e rimonto il tutto controllando il gioco valvole.
Dopo l’intervento la moto si avvia alla perfezione come sempre è stato!!!
E’ bastato serrare i prigionieri per fermare quella leggera perdita di liquido refrigerante che rendeva vano ogni avviamento a freddo.
Quindi per quanto riguarda il motore le uniche componenti sostituite sono solo due molle dal costo irrisorio poste una nel decompressore centrifugo e l'altra nel tendicatena di distribuzione semiautomatico che equipaggia la mia moto (nelle versioni attuali il tendicatena è di tipo idraulico automatico quindi senza molle).
Quindi non ho mai dovuto sostituire parti importanti e soggette ad usura nel motore stesso quali per esempio la frizione o la catena di distribuzione ed è per questo che spesso dico che finora la mia Pegaso ha fatto 113.500 km a motore “Chiuso”.
Ritengo questo traguardo raggiunto quanto mai ambizioso per un mono di grossa cilindrata.
Questo sta a dimostrare senza alcun dubbio che il “motorone” è stato ben progettato.
Altri monocilindrici non di produzione Aprilia/Rotax possono raggiungere agevolmente simili chilometraggi senza interventi degni di nota? Spesso se ci arrivano lo fanno con consumi di lubrificante elevati e con costi di manutenzione straordinaria rilevanti.
Con la mia Pegaso niente di tutto ciò.
I due litri circa di olio che necessitano al motore li metto ai tagliandi e poi più niente.
Mai rabboccato nulla fra un tagliando e l’altro.
Anche l’impianto elettrico si è dimostrato affidabile senza che mai abbia dato segni di cedimento: è bastato pulire periodicamente le masse sparse per il telaio e controllare se nei vari connettori elettrici fossero presenti tracce di ossido.
La batteria di primo equipaggiamento è stata sostituita dopo 81.000 km nell’agosto del 2001 dopo circa 6 anni dall’inizio del suo utilizzo.
Moto fortunata…?? Forse . . . . . ma sicuramente per raggiungere simili percorrenze senza grossi problemi è di fondamentale importanza non far mancare mai la manutenzione ordinaria alla vostra moto.
E’ per questo che ho riverniciato per 2 volte le marmitte che si sono arrugginite ma non bucate.
E’ per questo che ogni 30/40.000 km ingrasso i cinemantismi della sospensione posteriore.
E’ per questo che ogni due anni cambio il liquido refrigerante e il liquido dei freni.
E’ per questo che periodicamente controllo il serraggio dei bulloni di tutta la moto compresi quelli che serrano i prigionieri della testata.
E’ per questo che controllare periodicamente la moto aiuta a viaggiare in sicurezza allontanando i rischi di qualche guasto accidentale.
Un saluto a tutti.
Sergio