Chi c'è domani a Lecco per il giretto?
Gigabike
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Eccovi il solito reportino del sabato appena trascorso.
Navigando nel sito dei possessori Aprilia mi viene in mente di
conoscere alcune delle facce dei caponordisti, perlomeno i lombardi.
Lancio la proposta di un giretto per sabato 30 novembre, che subito
riscuote un grande successo di pubblico.
Ci troviamo quindi sabato io, Fabio (un mio amico pegasista già
venuto allo Spadino) e Marco Gambon, un caponordista di Torino.
Una folla impressionante da gestire, ma non mi lascio spaventare.
Guardiamo l'Adda che esce da Lecco. E' impressionante, l'acqua
raggiunge quasi il tetto della volta degli archi del ponte.
L'acqua è marrone e impetuosa, i bordi del parcheggio del
distributore sono transennati, un metro dopo l'asfalto è crollato in
acqua.
La giornata è meravigliosa. La Breva, il vento del lago, soffia forte
verso sud pulendo l'aria dall'umidità, rendendola trasparente e pure
un po calda.
Decido di portare il nostro amico torinese alla Conca di Crezzo, che
sta dirimpetto alla Grigna, ma dopo Malgrate la galleria del
Moregallo, sulla strada che da Lecco porta a Bellagio, è chiusa.
A questo punto torniamo indietro e attraversiamo Lecco in direzione
Cainallo.
Il lago è altissimo, e all'altezza del Mac Donald (Dio c'è!) il lago
copre la strada.
La maggior parte dei sardomobilisti aggira il guado, Fabio mi chiede
se facciamo il giro e io gli rispondo "Fossi matto". Guadare il lago
è un esperienza meravigliosa, ci saranno 20 cm d'acqua… per poco più
di duecento metri.
Percorriamo il lungo lago, e arriviamo a Varenna.
Ci inerpichiamo per i tornanti che conducono al passo Cainallo, dove
sostiamo.
Sono passato di qui diverse volte, quasi una decina, ma questo
spettacolo non l'avevo mai visto.
L'aria è cristallina, si vede anche il lago di Piano, in val
d'Intelvi.
Marco è entusiasta, la strada lo ha esaltato e il panorama è un
grosso premio per il suo viaggio da Torino.
Ci godiamo il panorama per una mezz'oretta e poi scendiamo a Esino
per mangiare un boccone.
Poca roba, pasta coi funghi misto di carne con braciola di maiale,
mortadella di fegato arrosto, luganega, cavolfiori gratinate, patate
con la crosticina.
Poi un tagliere di formaggi misti riempie di profumo il tavolo.
Una grappa e un caffè per finire, e il gestore ci offre pure
l'amaro "Esino" che non è per niente male.
Rifacciamo la strada verso la Valsassina risalendo per il Cainallo.
L'ora più tarda ci mostra un sole più basso che rende incandescente
il lago.
Ci dobbiamo fermare per guardare… la corrente. Si vedono le onde
scorrere in direzione di Lecco.
La corrente dell'Adda è fortissima, il lago colmo.
L'aria è pulita e quasi calda, ci sono 13 gradi. Spengo il motore, e
faccio cenno anche agli altri.
Scendiamo a motore spento, il silenzio è rotto solo dai freni che
mordono i dischi e dalla catena.
Il resto è il fischio dell'aria sul casco, e il petto esplode…
Arriviamo a Cortenova, e troviamo una deviazione. La strada
principale è interrotta, e ci attende una viuzza in mezzo ai campi
con guadi annessi.
La statale della Valsassina è interrotta e dobbiamo quindi
forzatamente dirigerci verso Nord.
Poco male, all'altezza di Taceno c'è la strada che porta a Bellano.
Una via oscura e umida, con gallerie che somigliano all'antro della
Bestia di Asterix.
Solo che le bestie qui siamo noi..
Scendiamo a Bellano e dopo Varenna vedo una forte corrente d'acqua
che entra nel lago spumeggiando.
Mi giro un secondo verso sinistra e vedo il Fiumelatte, il fiume più
corto d'Italia.
Da un buco nella roccia scaturisce il corso d'acqua che si getta
ripidissimo nel lago, dopo una corsa di poco più di duecento metri,
neanche.
Faccio marcia indietro e parcheggio la moto.
Chiamo gli altri due e facciamo la scalata fino alla sorgente.
Ci sono due ponticelli sul fiume: lo spettacolo è travolgente.
L'acqua scende con una potenza indescrivibile, bianchissima, rendendo
omaggio al suo nome.
Gli spruzzi sono una vera e propria pioggia, che ci costringe ad
indossare i caschi.
La passerella trema, e tutto l'ambiente è pervaso da un'enorme
energia.
Non so che parole usare: potenza, intesa come capacità di forza..
forse è la più adatta, ma l'impressione che proviamo è di
ridimensionamento, rispetto, ammirazione.
Scendiamo dal sentiero umido e scivoloso e ritorniamo in sella.
Torniamo a Milano dopo una giornata intensa e meravigliosa, tanto più
bella tanto triste è stato il periodo che l'ha preceduta.
Lampz!
Schwarz.
Navigando nel sito dei possessori Aprilia mi viene in mente di
conoscere alcune delle facce dei caponordisti, perlomeno i lombardi.
Lancio la proposta di un giretto per sabato 30 novembre, che subito
riscuote un grande successo di pubblico.
Ci troviamo quindi sabato io, Fabio (un mio amico pegasista già
venuto allo Spadino) e Marco Gambon, un caponordista di Torino.
Una folla impressionante da gestire, ma non mi lascio spaventare.
Guardiamo l'Adda che esce da Lecco. E' impressionante, l'acqua
raggiunge quasi il tetto della volta degli archi del ponte.
L'acqua è marrone e impetuosa, i bordi del parcheggio del
distributore sono transennati, un metro dopo l'asfalto è crollato in
acqua.
La giornata è meravigliosa. La Breva, il vento del lago, soffia forte
verso sud pulendo l'aria dall'umidità, rendendola trasparente e pure
un po calda.
Decido di portare il nostro amico torinese alla Conca di Crezzo, che
sta dirimpetto alla Grigna, ma dopo Malgrate la galleria del
Moregallo, sulla strada che da Lecco porta a Bellagio, è chiusa.
A questo punto torniamo indietro e attraversiamo Lecco in direzione
Cainallo.
Il lago è altissimo, e all'altezza del Mac Donald (Dio c'è!) il lago
copre la strada.
La maggior parte dei sardomobilisti aggira il guado, Fabio mi chiede
se facciamo il giro e io gli rispondo "Fossi matto". Guadare il lago
è un esperienza meravigliosa, ci saranno 20 cm d'acqua… per poco più
di duecento metri.
Percorriamo il lungo lago, e arriviamo a Varenna.
Ci inerpichiamo per i tornanti che conducono al passo Cainallo, dove
sostiamo.
Sono passato di qui diverse volte, quasi una decina, ma questo
spettacolo non l'avevo mai visto.
L'aria è cristallina, si vede anche il lago di Piano, in val
d'Intelvi.
Marco è entusiasta, la strada lo ha esaltato e il panorama è un
grosso premio per il suo viaggio da Torino.
Ci godiamo il panorama per una mezz'oretta e poi scendiamo a Esino
per mangiare un boccone.
Poca roba, pasta coi funghi misto di carne con braciola di maiale,
mortadella di fegato arrosto, luganega, cavolfiori gratinate, patate
con la crosticina.
Poi un tagliere di formaggi misti riempie di profumo il tavolo.
Una grappa e un caffè per finire, e il gestore ci offre pure
l'amaro "Esino" che non è per niente male.
Rifacciamo la strada verso la Valsassina risalendo per il Cainallo.
L'ora più tarda ci mostra un sole più basso che rende incandescente
il lago.
Ci dobbiamo fermare per guardare… la corrente. Si vedono le onde
scorrere in direzione di Lecco.
La corrente dell'Adda è fortissima, il lago colmo.
L'aria è pulita e quasi calda, ci sono 13 gradi. Spengo il motore, e
faccio cenno anche agli altri.
Scendiamo a motore spento, il silenzio è rotto solo dai freni che
mordono i dischi e dalla catena.
Il resto è il fischio dell'aria sul casco, e il petto esplode…
Arriviamo a Cortenova, e troviamo una deviazione. La strada
principale è interrotta, e ci attende una viuzza in mezzo ai campi
con guadi annessi.
La statale della Valsassina è interrotta e dobbiamo quindi
forzatamente dirigerci verso Nord.
Poco male, all'altezza di Taceno c'è la strada che porta a Bellano.
Una via oscura e umida, con gallerie che somigliano all'antro della
Bestia di Asterix.
Solo che le bestie qui siamo noi..
Scendiamo a Bellano e dopo Varenna vedo una forte corrente d'acqua
che entra nel lago spumeggiando.
Mi giro un secondo verso sinistra e vedo il Fiumelatte, il fiume più
corto d'Italia.
Da un buco nella roccia scaturisce il corso d'acqua che si getta
ripidissimo nel lago, dopo una corsa di poco più di duecento metri,
neanche.
Faccio marcia indietro e parcheggio la moto.
Chiamo gli altri due e facciamo la scalata fino alla sorgente.
Ci sono due ponticelli sul fiume: lo spettacolo è travolgente.
L'acqua scende con una potenza indescrivibile, bianchissima, rendendo
omaggio al suo nome.
Gli spruzzi sono una vera e propria pioggia, che ci costringe ad
indossare i caschi.
La passerella trema, e tutto l'ambiente è pervaso da un'enorme
energia.
Non so che parole usare: potenza, intesa come capacità di forza..
forse è la più adatta, ma l'impressione che proviamo è di
ridimensionamento, rispetto, ammirazione.
Scendiamo dal sentiero umido e scivoloso e ritorniamo in sella.
Torniamo a Milano dopo una giornata intensa e meravigliosa, tanto più
bella tanto triste è stato il periodo che l'ha preceduta.
Lampz!
Schwarz.
Alessandro Riccardi detto Schwarz
KTM 1190 Brunilde
ex Aprilia ETV 1000 Capo Nord "Schwarzer Adler"
Seveso (MI)
KTM 1190 Brunilde
ex Aprilia ETV 1000 Capo Nord "Schwarzer Adler"
Seveso (MI)
- attila
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- Iscritto il: mercoledì 30 gennaio 2002, 1:00
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- Schwarz
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- Località: Seveso
Caro Attila, non sai quanto mi piacerebbe.. magari un giorno di questi prelevo uno dei miei report, lo riaggiusto e lo mando a Mototurismo.
Se e quando sarà farovvi sapere.
A proposito di Belluno: gli schiz alla feltrina quando ci inviti a mangiarli?? )
lampz!
Schwarz.
Se e quando sarà farovvi sapere.
A proposito di Belluno: gli schiz alla feltrina quando ci inviti a mangiarli?? )
lampz!
Schwarz.
Alessandro Riccardi detto Schwarz
KTM 1190 Brunilde
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Seveso (MI)
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- Iscritto il: mercoledì 30 gennaio 2002, 1:00
- Moto: Caponord ETV1000
- Località: Belluno
...per schiz, pastin, kariek e compagnia bella mi sa che toccherà attendere la nuova stagione (le strade cominciano ad essere mooolto scivolose). Io però vivo da queste parti solo da circa 5 anni, e stò ancora "imparando", vero Giuliano?
Da buon "furlan" però stò veramente apprezzando le tradizioni di queste terre, anche se faccio frequenti puntatine a "casa", d'altronde prosciutto, frico, salam cun l'aseet, gubana ecc... ogni tot. li devo proprio riassaporare... tanto che li "rivendica" spesso anche la mia "donna brianzola"
Da buon "furlan" però stò veramente apprezzando le tradizioni di queste terre, anche se faccio frequenti puntatine a "casa", d'altronde prosciutto, frico, salam cun l'aseet, gubana ecc... ogni tot. li devo proprio riassaporare... tanto che li "rivendica" spesso anche la mia "donna brianzola"
Mandi!
Attila
CN Grigio Dust Marzo 2002
"black snaky"
Attila
CN Grigio Dust Marzo 2002
"black snaky"