Copiarla no??
Le strategie future di Aprilia: intervista a Leo Mercanti
Il responsabile di prodotto della Casa di Noale racconta le nuove prospettive dell'azienda, confermando le voci sullo studio del nuovo motore per la Sbk e su una prossima famiglia di quattro cilindri di 600 cc. Ribadisce inoltre l'importanza dell'impegno sportivo in 125, 250 nel motocross e nel supermotard
di Alan Cathcart
Colaninno , Leo Mercanti e Sabelli vicino a Samuela De Nardi alla presentazione a Venezia della nuova Tuono R
Da quanto Piaggio ha completato l’acquisizione del Gruppo Aprilia lo scorso 30 dicembre, con i marchi Aprilia, Moto Guzzi, Laverda che sono andati dunque ad aggiungersi a quelli di Vespa, Gilera e Derbi, il risanamento della Casa di Noale è stato seguito passo per passo da Leo Mercanti, un tempo braccio destro di Ivano Beggio prima che, circa 5 anni fa, decidesse di approdare al Gruppo Piaggio presso il quartier generale della Derbi a Barcellona in seguito ad alcune divergenze sulle strategie intraprese dallo stesso Beggio (dubbi che poi si sono rivelati fondati…). Dopo aver portato al successo il marchio spagnolo con una nuova generazione di scooter e moto di piccola cilindrata, dunque, Mercanti è tornato in Aprilia con l’incarico di responsabile del marchio e del prodotto. L’occasione per rivolgergli delle domande sul futuro della Casa di Noale è arrivata proprio in occasione del lancio della nuova Tuono R, che rappresenta il primo dei quattro nuovi modelli che Aprilia ha presentato al Salone di Parigi.
- Ma qual' è lo stato attuale delle cose all’interno della fabbrica veneta e chi si sta occupando del suo rilancio?
“Beh, come abbiamo appena dimostrato al Salone di Parigi, appena otto mesi dopo il matrimonio tra Aprilia e Piaggio sono già nati dei figli! Dopo aver perso due mesi di produzione utile nel 2004 durante i mesi di Aprile e Maggio a causa della cassa integrazione cui era ricorsa l’azienda per fronteggiare i propri problemi economici, adesso siamo tornati alla normalità, ed entro la fine del 2005 i nostri 1.000 dipendenti a Noale costruiranno 115.000 veicoli tra scooter e moto, con quest’ultime in una quantità di circa 25.000 unità. Per il 2006 prevediamo un aumento generale del 10%, con un incremento in favore delle moto, sulle quali verrà progressivamente focalizzato il brand. Bisogna infatti ricordare che una delle principali motivazioni per cui Piaggio ha acquistato Aprilia consiste nella volontà di espandere il proprio raggio d’azione al mercato delle motociclette vere e proprie, settore dal quale era praticamente assente. Allo stesso tempo, però, l’immagine più sportiva, giovane e tecnologica degli scooter Aprilia rappresenta un aspetto complementare per Piaggio, pertanto essi continueranno a giocare un ruolo importante nella crescita dell’azienda, anche se l’attenzione sarà concentrata maggiormente sulle moto. Adesso, come dicevo, siamo tornati alla normalità, ma c’è ancora molto lavoro da fare.”
- In termine di sviluppo dei nuovi prodotti?
“Esatto, oltre che in termini di fiducia da parte dei nostri clienti. Il Gruppo Piaggio gode di risorse enormi, di gran lunga superiori a quante ne poteva avere Aprilia sotto forma di azienda presieduta da un unico proprietario, ma adesso che la base economica della compagnia è molto più forte di quanto non lo sia mai stata, dobbiamo stare attenti nel mantenere lo stesso livello di passione, la stessa sete di innovazione e la stessa vicinanza con i clienti di tutto il mondo che ha caratterizzato le iniziative del marchio Aprilia negli anni passati. Dopo un paio di stagioni difficili durante le quali abbiamo imparato a stringere i denti, adesso possiamo cominciare a lavorare per il futuro e le quattro nuove moto presentate a Parigi, oltre alle altre novità che sveleremo a Milano nel mese di Novembre, rappresentano i primi passi del rilancio. E’ chiaro che questi modelli non sono stati creati solo negli ultimi otto mesi, ovvero a partire dall’arrivo del Gruppo Piaggio, ma è altrettanto vero che il loro sviluppo si era arenato durante il 2004, in seguito alla crisi aziendale, e il modo in cui il nostro staff che cura il prodotto ha reagito al via libera dato all’inizio di quest’anno per recuperare il tempo perduto è stato magnifico. Ci hanno messo passione, nel vero spirito che sta alla base della filosofia Aprilia. L’azienda è tornata ad occuparsi del proprio futuro, sviluppando prodotti dinamici ed esclusivi, che abbiamo deciso di mettere in produzione sulla base delle indicazioni dateci dai nostri clienti. E’ per questo motivo che a Parigi abbiamo presentato il nostro nuovo slogan: “Bike Me!”. Esso sintetizza il nostro impegno nei confronti dei motociclisti, oltre che l’intento di sviluppare modelli che siano la risposta alle specifiche esigenze del mercato. La nuova Tuono R (nella foto) è un esempio di questa filosofia: rappresenta un prodotto nato dalla passione di chi desidera una moto sportiva, potente e facile da guidare, ma con una posizione di guida poco affaticante. Identifica, insomma, chi vuole andare forte in modo razionale. Per questo sfrutta la stessa base tecnica della RSV1000 R, la nostra sportiva più performante. Alla fine è il mercato a dirci quali sono le scelte giuste da fare.”
- Quanto costerà alla Piaggio il rilancio del marchio Aprilia?
“Nei prossimi quattro anni Piaggio intende investire circa 100 milioni di Euro per Aprilia, cifra che va a sommarsi ai soldi spesi l’anno scorso per l’acquisizione dell’azienda. Si tratta di un grosso capitale di investimento, parte del quale verrà destinato ad aumentare la nostra capacità produttiva fino a 180.000 unità all’anno, di cui un terzo moto e due terzi scooter, mentre l’80% di questa somma andrà a finanziare lo sviluppo dei nuovi prodotti. I modelli presentati a Parigi rappresentano pertanto solo la punta di un iceberg!”
Si presume che una parte di questi soldi vengano destinati allo sviluppo della nuova Superbike da 1.000 cc che l’Amministratore Delegato della Piaggio, Rocco Sabelli, ci ha rivelato essere in fase di studio dall’inizio di quest’anno. Sono vere le voci che sostengono si tratti di un quattro cilindri a V di 72° piuttosto che di un tre cilindri in linea derivato dalla RS Cube con la quale Aprilia prendeva parte al campionato MotoGP?
“Posso solo dire che Aprilia è storicamente legata al concetto di motore a V, anche se il nostro obiettivo è sempre stato quello di costruire motori ad alte prestazioni che risultino al top della loro categoria. Pertanto potremmo realizzare un V3 o anche un quattro in linea nel caso fossero queste le soluzioni giuste per essere i migliori! Ad ogni modo, mi preme sottolineare come l’avvento di questa nuova gamma Superbike non comprometterà in alcun modo il futuro del bicilindrico a V di 60° gradi della serie RSV, che durante i prossimi anni verrà ulteriormente allargata e affinata in collaborazione con i nostri partner della Rotax.”
- Sabelli ha detto che una delle priorità dell’azienda consiste nello sviluppo di una nuova generazione di 600 cc a quattro cilindri, dal momento che il mercato delle medie cilindrate è attualmente in mano alla Honda Hornet, alla Yamaha FZ-6 e alle loro sorelle supersportive. Aprilia adotterà la filosofia dei motori a V per questo nuovo range di modelli? Inoltre, questi motori verranno progettati e realizzati internamente, oppure verranno acquistati da un costruttore esterno, come magari Suzuki e Yamaha, che in passato vi hanno già fornito i loro propulsori e che hanno appena rinnovato la loro gamma di 600 ad alte prestazioni?
“Certo, potremmo rivolgerci a terzi per la fornitura dei motori… ma non lo faremo! Li costruiremo all’interno dell’azienda, proprio come abbiamo fatto con il bicilindrico che equipaggia la SXV450 appena presentata a Parigi nelle versioni Enduro e Supermoto. Si tratterà di un propulsore altrettanto innovativo, non della copia di un motore giapponese.”
- Che importanza rivestono per voi le competizioni, adesso che Aprilia è sotto il controllo della Piaggio?
“Sono ancora molto importanti. Le corse rappresentano la colonna portante delle nostre future strategie, tanto che intendiamo aumentare la nostra partecipazione in forma ufficiale per la prossima stagione. Questo impegno riguarderà anche le gare negli Stati Uniti, dove abbiamo riunito le nostre strategie sotto le insegne della Piaggio USA. Quello del Nord America rappresenta un mercato fondamentale per la futura crescita di Aprilia, soprattutto per quanto riguarda la gamma off-road che stiamo introducendo in questo momento. A maggior ragione, è motivo di grande disappunto da parte nostra il fatto che, attualmente, la SXV sia espressamente bandita dalle competizioni AMA sia Motocross che Supermoto. Questo grazie alla campagna portata avanti da Pierer della KTM, che è riuscito a convincere l’AMA ad escludere i bicilindrici dalle gare off-road, nonostante questi siano ammessi dalla federazione internazionale nel Campionato del Mondo MX e Supermoto. E’ una scelta completamente irrazionale e ci stiamo appellando a importanti autorità, oltre che alla coscienza sportiva del pubblico americano, per risolvere quest’ingiustizia. Il campionato AMA deve allargare i propri orizzonti, perché rifiutare l’innovazione? Secondo questa politica, i motori a quattro cilindri non dovrebbero essere ammessi alla Superbike americana, dal momento che la Harley-Davidson ha dominato la categoria con i bicilindrici prima dell’arrivo dei giapponesi…”
- Quali sono i progetti concreti per la stagione agonistica 2006?
Avremo tre o più probabilmente quattro piloti nel Campionato del Mondo Supermoto, due per ogni categoria, tre nel Mondiale Enduro e almeno un pilota nel Grand Prix Motocross. Stiamo inoltre cercando un top rider che sia pronto a lavorare con noi per portare la nostra moto a un livello di competitività assoluta. Ci serve qualcuno che sia in grado di modificare il proprio stile di guida in base alle diverse caratteristiche di un bicilindrico, riuscendo a sfruttare i vantaggi derivanti da un regime massimo di rotazione più elevato e da una più larga fascia di potenza. Per noi è infatti molto importante che la nostra moto si differenzi in termini di prestazioni e utilizzo rispetto a un monocilindrico. Se riusciremo a trovare un pilota che risponde a questi requisiti, ne verrà affiancato subito un altro in modo da supportare il lavoro di sviluppo, dal momento che nel Motocross la messa a punto del mezzo è piuttosto difficoltosa e porta via un sacco di tempo, perciò i progressi sono più rapidi se si ha a disposizione due piloti.”
- Cosa succederà alle classi 125 e 250 del Motomondiale? Perderanno di interesse in vista della definitiva scomparsa dei motori a due tempi dal mercato delle moto di stradali?
“No, non credo che questo tipo di moto sia irrilevante per lo sviluppo dei nostri modelli di serie. Possiamo sempre imparare molte cose dalle GP a due tempi, specialmente per quanto riguarda il comportamento di telaio e sospensioni. Perfino la nostra futura Superbike potrebbe beneficiare di questa esperienza. Le 125 e 250 rappresentano un buon veicolo per portare avanti questo tipo di sviluppo, che ha il vantaggio di essere relativamente economico e allo stesso tempo di far maturare i futuri piloti della MotoGP e della Superbike. Inoltre, ci sarebbe molto da discutere sull’ipotesi di eliminare la classe 250 in favore di una sorta di Junior MotoGP a quattro tempi. Mi domando chi può seriamente prendere in considerazione questa eventualità quando la stessa MotoGP non riesce a trovare gli sponsor necessari e il costo di questo tipo di competizioni risulta già spaventosamente alto. Dopo aver abbandonato il progetto RS Cube, Aprilia è tornata a concentrarsi unicamente sulle classi con motori a due tempi, dove sta investendo una somma ragionevole che le permette, una volta incassati gli introiti derivanti dal leasing delle moto date in gestione ai team esterni e dalla vendita di quelle acquistate dai piloti privati, di avere un più che valido ritorno in termini di immagine e pubblicità. Quanto viene a costare tutto ciò? Circa 10 milioni di Euro per tutte e due le classi, contro i 30 milioni della MotoGP nel caso della RS Cube, o i 100 che ha speso la Yamaha per dare a Rossi una M1 in grado di vincere il Mondiale! Le nostre indagini indicano che i benefici in termini di immagine all’interno della classe MotoGP sono tutti per il pilota e non per la moto o la marca con cui corre. Al contrario, i nostri successi in 125 e 250 si ripercuotono positivamente a livello promozionale sul mercato degli scooter. Perciò continueremo su questa linea anche nel 2006, sperando che Casey Stoner sia in grado di conquistare la tabella numero uno nella classe 250!”