Il giro delle officine della Grecia
Inviato: lunedì 25 agosto 2003, 19:25
L'assistenza Aprilia in Grecia funziona alla grande.
Fin qua è una bella notizia per tutti, tranne per me che l'ho dovuto verificare sul campo.
Premetto che al momento di partire la mia Caponord aveva circa 48.000 km. L'ho ritirata un giorno prima di partire, fresca di tagliando e con, finalmente, il problema alla ricarica della batteria risolto, visto che Luigi aveva telefonato a Noale per chiedere lumi.
Sono quindi partito certo che tutto sarebbe andato per il meglio.
Dopo circa 1500 km la moto comincia a puzzare di benzina. Faccio finta di niente ma il giorno dopo il puzzo mi impedisce quasi di respirare mentre guido. Smonto tutto ed alzando il serbatoio noto che lo spinotto a sgancio rapido del condotto benzina perde vistosamente. Lo sgancio e riaggancio con grande cautela pensando che sia stato fissato male. Risultato, mi resta in mano. Moto ferma. Carro attrezzi per portare la moto in un centro che avevo visto lungo la strada (ma distante da lì 150 km). Li chiamo per spiegargli il fatto e mi rispondono che quel pezzo di plastica loro lo cambiano ogni due tagliandi perché si rompe facilmente... Io avevo su ancora quello originale! Ritiro la moto l'indomani e parto, felice perché in fondo era una stupidaggine. Passano tre giorni e nel trasferimento autostradale verso Atene, alla sosta per una bibita e la benza, la moto non riparte! Come succedeva spesso prima della soluzione del problema. I nervi sono a fior di pelle. Mantengo la calma perché era da aprile che succedeva e so come fare, si riparte a spinta. Il problema però non è risolto, quel filo aggiunto come suggerito dall'Aprilia non serve a una fava. Spengo i fari per ridurre l'assorbimento di corrente e il giorno dopo la moto riparte senza problemi. Ma è mezzogiorno, stiamo andando al mare cercando la strada giusta nella giungla di Atene. 40 gradi di temperatura, ventola sempre accesa. Ad un incrocio la moto si spegne, definitivamente, batteria finita, la centralina ha succhiato anche l'ultimo volt disponibile. Ancora una volta cerco di mantenere la calma, ragiono. Dietro l'angolo c'è un elettrauto, gli faccio fare il test alla batteria: è andata, anche ricaricandola morirebbe poco dopo. Ne compro una nuova (50 euro) e riparto. Faccio 120 km e sulla strada del ritorno la moto si spegne. Definitivamente. Batteria finita, ancora. Sono di nuovo in mezzo alla strada, a piedi. Capisco che "finalmente" qualcosa si è rotto e non è la batteria, è evidente che non c'è ricarica, non può che essere il regolatore di tensione. In una delle maggiori officine Aprilia di Atene me lo cambiano (120 euro, la garanzia la riconoscono ma dal cervellone via internet di Noale gli dicono che sono fuori garanzia perché è passato più di un anno dall'acquisto!!!). Da quel momento moto perfetta, ho finito la vacanza, ci sono rientrato in Italia e ieri ci sono venuto a Milano. Ora la moto ha 53.000 km.
Perché sono incazzato.
A) il connnettore benzina è fatto di plastica, se lo avessi saputo, io per primo avrei chiesto di farlo cambiare ogni due tagliandi, invece di aspettare che si rompesse
B) Sono tre mesi che giro per officine spiegando per filo e per segno cosa succede ogni tanto all'avviamento. Per precauzione ho cambiato la batteria (100 euro da Fiore) ma è risuccesso. A quel punto doveva essere evidente che era il regolatore.
C) perché ora non riesco più a fidarmi della mia amata Caponord e credo che la venderò anche se ora è perfetta. L'anno prossimo nemmeno volendo riuscirei a partire per la Turchia o i paesi dell'est.
Morale, la colpa non è dei meccanici che tutto sommato hanno cercato di capire cosa aveva la moto, la colpa non è certo mia che ho sempre fatto manutenzione scrupolosa. La colpa è dell'Aprilia che ha costruito la mia Caponord. Lo so che per 44.000 km (prima manifestazione della mancata accensione) è andata bene, ma io ora non mi fido più. Ogni volta che giro la chiavetta e sto per premere il tasto start ho l'ansia. Non posso campà così.
E se mi succedeva l'anno scorso in Marocco, in mezzo al nulla, senza officine autorizzate? Roba da mettersi a piangere, preferisco non pensarci.
Se la vendo non so cosa comprerò, moto migliore non ce n'è.
Spero che l'inverno porti consiglio.
Fin qua è una bella notizia per tutti, tranne per me che l'ho dovuto verificare sul campo.
Premetto che al momento di partire la mia Caponord aveva circa 48.000 km. L'ho ritirata un giorno prima di partire, fresca di tagliando e con, finalmente, il problema alla ricarica della batteria risolto, visto che Luigi aveva telefonato a Noale per chiedere lumi.
Sono quindi partito certo che tutto sarebbe andato per il meglio.
Dopo circa 1500 km la moto comincia a puzzare di benzina. Faccio finta di niente ma il giorno dopo il puzzo mi impedisce quasi di respirare mentre guido. Smonto tutto ed alzando il serbatoio noto che lo spinotto a sgancio rapido del condotto benzina perde vistosamente. Lo sgancio e riaggancio con grande cautela pensando che sia stato fissato male. Risultato, mi resta in mano. Moto ferma. Carro attrezzi per portare la moto in un centro che avevo visto lungo la strada (ma distante da lì 150 km). Li chiamo per spiegargli il fatto e mi rispondono che quel pezzo di plastica loro lo cambiano ogni due tagliandi perché si rompe facilmente... Io avevo su ancora quello originale! Ritiro la moto l'indomani e parto, felice perché in fondo era una stupidaggine. Passano tre giorni e nel trasferimento autostradale verso Atene, alla sosta per una bibita e la benza, la moto non riparte! Come succedeva spesso prima della soluzione del problema. I nervi sono a fior di pelle. Mantengo la calma perché era da aprile che succedeva e so come fare, si riparte a spinta. Il problema però non è risolto, quel filo aggiunto come suggerito dall'Aprilia non serve a una fava. Spengo i fari per ridurre l'assorbimento di corrente e il giorno dopo la moto riparte senza problemi. Ma è mezzogiorno, stiamo andando al mare cercando la strada giusta nella giungla di Atene. 40 gradi di temperatura, ventola sempre accesa. Ad un incrocio la moto si spegne, definitivamente, batteria finita, la centralina ha succhiato anche l'ultimo volt disponibile. Ancora una volta cerco di mantenere la calma, ragiono. Dietro l'angolo c'è un elettrauto, gli faccio fare il test alla batteria: è andata, anche ricaricandola morirebbe poco dopo. Ne compro una nuova (50 euro) e riparto. Faccio 120 km e sulla strada del ritorno la moto si spegne. Definitivamente. Batteria finita, ancora. Sono di nuovo in mezzo alla strada, a piedi. Capisco che "finalmente" qualcosa si è rotto e non è la batteria, è evidente che non c'è ricarica, non può che essere il regolatore di tensione. In una delle maggiori officine Aprilia di Atene me lo cambiano (120 euro, la garanzia la riconoscono ma dal cervellone via internet di Noale gli dicono che sono fuori garanzia perché è passato più di un anno dall'acquisto!!!). Da quel momento moto perfetta, ho finito la vacanza, ci sono rientrato in Italia e ieri ci sono venuto a Milano. Ora la moto ha 53.000 km.
Perché sono incazzato.
A) il connnettore benzina è fatto di plastica, se lo avessi saputo, io per primo avrei chiesto di farlo cambiare ogni due tagliandi, invece di aspettare che si rompesse
B) Sono tre mesi che giro per officine spiegando per filo e per segno cosa succede ogni tanto all'avviamento. Per precauzione ho cambiato la batteria (100 euro da Fiore) ma è risuccesso. A quel punto doveva essere evidente che era il regolatore.
C) perché ora non riesco più a fidarmi della mia amata Caponord e credo che la venderò anche se ora è perfetta. L'anno prossimo nemmeno volendo riuscirei a partire per la Turchia o i paesi dell'est.
Morale, la colpa non è dei meccanici che tutto sommato hanno cercato di capire cosa aveva la moto, la colpa non è certo mia che ho sempre fatto manutenzione scrupolosa. La colpa è dell'Aprilia che ha costruito la mia Caponord. Lo so che per 44.000 km (prima manifestazione della mancata accensione) è andata bene, ma io ora non mi fido più. Ogni volta che giro la chiavetta e sto per premere il tasto start ho l'ansia. Non posso campà così.
E se mi succedeva l'anno scorso in Marocco, in mezzo al nulla, senza officine autorizzate? Roba da mettersi a piangere, preferisco non pensarci.
Se la vendo non so cosa comprerò, moto migliore non ce n'è.
Spero che l'inverno porti consiglio.