Il solito sabato mattina, sarei l'unico della casa che potrebbe rimanersene tranquillamente a dormire sprofondato nel letto, ma le figlie che vanno a scuola e la moglie a lavoro creano una tale confusione che mi "obbliga" a svegliarmi, ovviamente rimango sotto le lenzuola, altrimenti troverebbero qualcosa da farmi fare, ma appena finiscono i "ciao babbo, ciao Ale" mi alzo.
Guardo fuori, la giornata non è male, qualche nuvola stratificata, sprazzi di cielo azzuro e il sole che quando non è coperto irradia una bella luce, sono le 8:30, decido di uscire in moto, ho voglia di andare a respirare l'aria del bosco immerso in quei colori autunnali tipici della stagione, rapida colazione, cerimonia di vestizione e alle 9:15 sono gia in moto, mi accorgo subito di essermi vestito troppo pesante, ci sono 15 gradi e la temperatura salirà ancora, decido di andare a scoprire alcuni sterrati di cui mi hanno parlato alcuni amici non motociclisti, sarebbero quelli apparsi in alcuni spot della Barilla di alcuni anni fa: ricordate il tipo che con la Mercedes sale per uno strada polverosa sul crinale di una collina e dopo qualche curva arriva a uno stupendo cascinale in pietra? Proprio quello! E' nei dintorni di Santa Luce, un paesino in provinca di Pisa.
Mi dirigo quindi all'interno, raggiungo la via Emilia e prendo per Orciano Pisano, secondo le indicazioni dovrei trovare una strada sterrata sulla sx chiamata "via Antica Pisana", e infatti un bel cartello stradale bianco e nero indica l'inizio dello sterrato, il fondo è stupendo, terra battuta compressa come l'asfalto, niente polvere data l'umidità della giornata, inizio a salire e subito mi si apre una visuale da poesia del Carducci, campi arati di mille sfumature a dx e sx, cipressi che indicano le deviazioni per i casolari e un verde orizzonte sulle colline verso sud, mi fermo a fare qualche foto, usando come "attrice" principale la mia Caponord RR, poi riprendo lo sterrato che si sviluppa dritto e infinito di fronte a me, vien voglia di aprire il gas, ma mi trattengo: il paesaggio non merita andare di corsa.
Dalla strada principale si dipartono diverse deviazioni verso alcuni cascinali, fattorie, poderi, provo ad imboccarne qualcuno, ma la strada finisce sempre e quindi devo tornare indietro, finisco in un cantiere in costruzione dove stanno ristrutturando un vecchio rudere, ci sono alcuni muratori, non sono italiani, vedo una macchina parcheggiata con targa tedesca, la colonizzazione avanza.....
Provo ad avventurarmi per un tratturo che mi sembrava facile, ma l'erba è bagnata e provoca scarsa aderenza, cerco di fare conversione e finisco con la ruota posteriore su un tratto in leggera discesa, la moto inizia ad arretrare, accelero e la ruota slitta, comincio a disperarmi e mi viene voglia di lasciare la moto e scendere, poi mi viene a mente il consiglio di un amico che anni fa faceva enduro e quindi mi aggrappo bene al manubrio, pianto i piedi per terra, accelero e mi siedo di botta sulla sella, la moto schizza in avanti, io me la faccio sotto, ma sono fuori, un pò sudato, ma sono rimasto in piedi!
Riprendo quindi l'asfalto sempre in direzione Santa Luce per raggiungere l'inizio di un lungo sterrato immerso nel bosco, è quello che alcuni anni fa era una prova speciale del Rally di Sanremo e della Coppa Liburna e che ho fatto come apripista su una Ford Escort RS 1600, bei tempi......, dopo poche curve inizia subito la tipica vegetazione della macchia mediterranea, sulla sx dentro un recinto scorgo un paio di maiali di cinta, sono quelli con una striscia bianca sul davanti e dalle sembianze cinghialate, da questi vengono prodotti i migliori insaccati della Toscana, proseguo in salita e trovo un cartello di divieto di circolazione, lo sapevo, 3 anni fa ci capitai che l'avevano appena messo, insieme a un mio temerario amico su Scarabeo 150 (io su Pegaso) fummo multati dalle GAV insieme ad un sacco di altra gente (cercatori di funghi, amanti del bosco, cacciatori) in quanto nessuno ci aveva fatto caso.
Mi fermo un attimo e vedo un andirivieni di auto da e per il tratto vietato, chiedo e mi dicono che se ne fregano tutti, non vi sono infatti motivizioni plausibili, la strada è ben tenuta con segnaletica stradale e pare che la Provincia di Pisa l'abbia messo solo per impedire la comunicazione tra le due valli, mi dicono però che sulla sx parte un altra strada, più difficile come fondo, ma bellissima come ambientazione e decido quindi di prendere quella, sarà un grosso errore!
Inizio a salire, ci sono dei profondi solchi scavati dall'acqua, anche di 60/70cm, con una moto si riesce a passare, ma con la mia si fatica non poco: 250 Kg di peso non sono pochi, inoltre la configurazione è stradale, ho sotto le Metzeler Tourance belle gonfie e i gommini sulle pedane, rimpiango tanto i Karoo che avevo a settembre sulle Alpi, la strada si fa ad un cero punto piana e...... incomincia il fango, un vero patire, sono indeciso se andare avanti o tornare indietro, anche se farmi in discesa il tratto fino ad ora percorso non mi alletta molto, "fortunatamente" si ritorna a salire, ma il fondo è pietroso e anche guidando in piedi risolvo poco e sudo tanto, apro la mentoniera del casco per respirare un pò, ma me ne pentirò.
Inizia un rampone disconnesso, apro il gas e salgo, la moto mi rimbalza di brutto su un doppio dosso, la mentoniera mi scende davanti agli occhi e per qualche istante non vedo niente, nel dubbio tengo aperto il gas e me la cavo, ma sinceramente me la sono vista brutta, sono anche solo, una caduta al "buio" sarebbe stata pericolosa, dato che ho sempre sconsigliato gli amici di fare fuoristrada da soli, decido razionalmente di tornare indietro, in discesa è meno peggio del previsto, piano piano sfiorando i freni ritorno al bivio del divieto di circolazione e faccio come tutti gli altri: me ne frego e proseguo sulla strada principale che conosco molto bene e non riserva pericoli.
Niente GAV questa volta, al loro posto un paesaggio autunnale da favola, il terreno ricoperto da un tappeto di foglie multicolore, il sole che filtra attraverso i rami della fitta vegetazione e un profumo di bosco che ti entra nei polmoni e ti fa respirare libero, scatto diverse foto, una di questa sembrerà uno di quei tipici puzzle colorati, nel mio c'è anche una moto
La moto procede in seconda senza incontrare altri veicoli, arrivo alla fine del tratto vietato e noto che qualche "buon anima" ha segato il palo del divieto di circolazione, ha tutto il mio appoggio morale e materiale, mi sento complice di chi l'ha fatto, perchè credetemi: rispetto l'ambiente e la natura fortemente, ma mettere divieti per motivi "campanilistici" è una vera vergogna, mi riprometto di informarmi e nel caso portare avanti una qualche forma di protesta che ci possa restituire questa stupenda strada senza sentirsi dei "delinquenti"!
Dopo un insidioso tratto di asfalto riprende un tranquillo sterrato che mi porterà fino al bivio per Chianni o Castellina, io giro a sx e vado verso Chianni, senza entrare nel paese seguo la strada principale, dritta e veloce, assolutamente priva di traffico salvo qualche macchina di cacciatori che fanno la battuta la cinghiale, passo davanti al famoso ristorante "da Pasquino" alla Sterza e mi ricollego alla provinciale, da questa arrivo alla superstrada per Livorno ed infine a casa, stanco, sudato e soddisfatto, andate a vedere le foto, meritano, il link è il solito:
http://community.webshots.com/user/abellucc sono le prime 12 dell'album "My Caponord Rally Raid".