Mai darsi per vinti, quando il tempo è così, basta spostarsi sui laghi per trovare sole ed una temperatura gradevole.
Complice il montaggio fresco fresco delle molle wirth

Infilo un paio di rotonde, ma fa ancora troppo freddo per un collaudo decente, in compenso sento ogni variazione dell'asfalto e la cosa comincia a incuriosirmi, possibile che la differenza sia così marcata ? Proseguo, la strada proggressivametne si asciuga, su un paio di curvoni, un cavalcavia di autostrada, butto fuori la spalla e accenno una pieguzza, niente male, l'impressione che ne ricevo è sempre la stessa: solidità
Proseguo, sempre più sorpreso per le sensazioni al manubrio...
Passo a prendere un amico di Varese dotato di aprilia falco, ci dirigiamo verso il lago maggiore in mezzo ad un traffico che non lascia spazio alle distrazioni e ai pensieri, il cielo è limpido, l'aria pungente, ma il sole si fa sentire, ci sono circa 12 gradi, 6 gradi di differenza in 30 Km, non male, sarei curioso di salire in quota: "sicuramente il termometro prenderà ancora un grado o due" penso tra me e me snocciolando marce e superando auto. Arriviamo a Gavirate, il traffico è inquietante, risaliamo una interminabile fila di auto e infiliamo la tangenzialina.
Un curvone ampio e velocissimo, 3 CBR davanti a noi fanno cantare lo scarico, io spalanco la manetta, e tiro 3 marce al limitatore, infilando sto curvone, non penso, sono concentrato, a breve c'è una rotonda non segnalata, che ha già fatto i morti, arrivo, la frenata è in curva, lo spettro del volo estivo si presenta inesorabilmente, lo fanculizzo con la mente, tocco la leva con due dita e pianto la ruota nell'asfalto, la Capo abbassa il muso con dolcezza, spiazzandomi, e docilmente si infila in piega, dandomi una sensazione di solidità mai sentita prima, il manubrio a sinistra è saldo nella mano, ammorbidisco il braccio butto fuori la spalla e infilo veloce la staccata a moto piegata, mi rialzo guardo la corda della rotonda e scaravento letteralmente la moto a sinistra.... curva finita, ribalto il polso e decollo verso il rettilineo, poi butto l'occhio al tachimetro... 140 abbondanti.. rallento.
SPETTACOLARE penso e sorrido, ma chi ma se lo sarebbe aspettato, e mi viene in mente il consiglio da dare ad un nuovo Capo-maniaco:" Prendila con le molle ! "
Infiliamo la Valcuvia, strada larga e veloce, curvoni ampi, inframmezzati da veloci destra-sinistra e qualche rotonda. Devo tenere a bada il polso, prendere velocità da pista qui è un attimo, snocciolo 3 marce e vedo i 160, rallento di nuovo prendendomi a schiaffi .. Le curve volano, la sensazione di solidità, precisione e sicurezza è cosa mai provata prima, sono entusiasta.
Arriviamo sul lago, il termometro segna +13. Ottimo ! Punto deciso al Lago D'Elio, sopra Maccagno, la strada è di montagna, stretta, tornanti a gomito, curve corte e secche.. me le mangio, sui tornanti l'inserimento in curva è preciso, la sensazione di affondamenteo a centro curva è sparita completamente, la ruota anteriore segue la traettoria come una puntina nel solco di un disco. Guardo molto avanti cercando le corde, e soprattutto stando attento al traffico dei locals, la strada è verametne stretta, a malapena passano 2 auto affiancate. La velocità e a codice, ma in mezzo a quella pista da slalom, la moto da sensazioni irripetibili.
Arriviamo al lago D'Elio, c'è la neve, fortunatamente la strada è pulita. Temperatura 6 gradi, quota 1000 Mt. Vista sul Lago Maggiore M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-A, macchina fotografica a casa. Mi ripiglio a schiaffi.
E' ora di tornare, infiliamo la discesa, non so come descrivere la sensazione di guida, mi vengono in mente solo due aggettivi: precisione e solidità. La strada la senti in mano, toccare con le pedane è un attimo, ma non rischio più di tanto, troppo freddo eppoi alla fine chi se ne frega. Ci godiamo la passeggiata sul lago da Luino fino a Laveno.
Si può dire che fa caldo ? 14 gradi FA CALDO SI !!! Apro il casco, aria in faccia fresca e profumata dal freddo, odore di neve, sole in faccia, lago spumeggiante, vento di favonio tiepidino, velocità di crociera, guido senza pensare, la moto segue quello che il mio corpo in modo automatico gli dice di fare. Ci fermiamo a Caldè, la portofino del lago Maggiore, per un paio di scarsissime foto col Nokia, e per goderci un tramonto da sballo dietro al Mottarone. Soddisfazione negli occhi, nella mente, nelle mani., sorrido a 36 denti. Per qualche ora tutto il mondo intorno a me s'è spento. C'ero io, la moto, la strada e basta.
Contento della mia Astromoto come sempre, contento del tuning, felice per la bella giornata e la compagnia. Scriverlo adesso, mentre fuori nevica e fa freddo mi fa sembrare tutto molto, ma molto lontano nei ricordi ed era solo ieri......






