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La strada più breve ...

Inviato: martedì 18 maggio 2004, 0:20
da ivansart
Domenica pomeriggio, vista anche la bella giornata, ho deciso di muovere finalmente la Capo che se ne stava sorniona in garage ad aspettare di farsi finalmente un giretto.

Parto con meta Bassano, un giretto breve massimo una cinquantina di kilometri mi dico, così per fare un po’ di rodaggio alla moto, eppoi son stanco;
il traffico non è ancora intenso e le auto hanno una andatura … digestiva quindi riesco a svicolare velocemente tra una macchina e l'altra, :motosmile: la Capo risponde bene, certo massiccia lo è ed anche pesante, io poi ci metto di mio non forzando la mano in quanto sono consapevole che sono più facili le cadute agli inizi, magari da fermo ad un semaforo, quando non hai ancora confidenza col mezzo (la caduta da idiota con la Pegaso insegna). :teach:
Devo dire però che il freno motore della Pegaso mi manca, specialmente nei rallentamenti, nelle entrate in rotatoria, ma non ho voglia di smazzarmi con centraline, versioni di software, service pack e win-update anche perchè la moto è nuova ed io sono un perfetto novellino con questo motore, sparerei soltanto stupidate azzardando modifiche od altro ... almeno per il momento :wink:
Un'altra cosa con la quale devo prendere confidenza da subito è il freno posteriore: indossando i miei Oxtar vado a cozzare contro il carter del cambio nel lato destro e questo mi fa perdere sensibilità nella frenata, si 'nzomma, mi par sempre di avere il piede fuori posto, ma basta farci l'abitudine.
Comunque velocemente arrivo a Bassano, proseguo verso il ponte sul Brenta dove si gode una vista del Ponte Vecchio, e mo'?
Be' oramai proviamo la salita verso Asiago, così provo anche curve e tornanti .... ok, sono i miei primi tornanti col bufalone quindi andiamo piano, non facciamo cazzate e poi ho il mio orgoglio di fermone da rispettare; comunque la Capo sale sicura, anzi ad ogni curva sembra dirti “e adesso che vuoi che faccia? scendo in piega? e dai, lasciami andare, non vedi che siamo fermi!!” Ottimo anche il feeling che trasmettono le Tourance, il limite è molto, molto più in la di dove immagino e si sente ad ogni uscita di curva.

Tornanti da seconda, qui devo scendere di parecchio con giri per sentire strappare e comunque sto cercando di imparare a gestire ‘sta moto quindi non mi preoccupo più di tanto, lavoro di frizione e via (tralaltro comodo quel comando regola frizione, certo lo utilizzi una volta e basta ma almeno c’è); mi vengono in mente le lamentele fatte a questo motore quando gira sui duemila, ma per me non è mica così automatico portarlo sotto ai duemila giri, mediamente per strada viaggio sempre sui due - tremila giri e quando scendo troppo scalo ‘na marcia e via; il cambio peraltro io lo trovo molto buono, certo non ho grossa esperienza di cambi ma rispetto alla Pegaso l’escursione della leva è minore, è sparita la gommosità nell’inserimento di marcia e mi han messo la sesta !!!

Arrivo sopra l’altipiano, incrocio di Conco, Asiago a destra, curvo e azz, ma questa non è una curva, è un tornante secco!!! mi ritrovo contromano nell’incrocio, azz, azz, azz !!!, stai più attento brutto stupido, :tocco: per fortuna non c’è nessuno, è da parecchio tempo che non faccio più questa strada !!!
Mi superano un gruppo di stradali e subito mi accodo a loro per un po’, in questo modo mi concentro di più sulla guida; bel motorone, nei tornanti le stradali piegano e sono più veloci di me ma mi rendo conto che con un po’ di impegno da parte mia non sono certo inarrivabili, i limiti del mio endurone sono molto molto alti, poi sul dritto bastan due accelerate e ti riporti subito sotto ai jap! :scherma:

Arrivo ad Asiago a quota 1050 1100 metri, al centro di quello che vien chiamato Altipiano dei Sette Comuni; mi fermo, parcheggio per una pausa ed un caffè in questa domenica di sole, una temperatura mite e non certo fastidiosa; tiro fuori la cartina dal bauletto della moto e cerco di orientarmi anche perchè c’è quell’invitante cartello che dice Trento, mica mi faccio la stessa strada per tornare a casa, e poi è ancora presto.

E via verso l’indicazione Trento; la strada è quella tipica di un altipiano, prati erbosi con scollinamenti brevi, sguardi che si estendono nell’infinito e quell’aria frizzantina da montagna; guardo il termometro della Capo che indica 20 gradi ed intanto sento il sole scaldarmi le gambe fasciate dai pantaloni in cordura neri: comodo il nero in moto peccato quella tendenza a scaldare col sole.
Supero l’abitato di Camporovere e giù dritto a destra verso la Val d’Astico mentre a sinistra alcune indicazioni verdi mi ricordano che di là potrei prendere l’autostrada omonima che si collega poi con l’A4, se non ricordo male quella dovrebbe essere anche la famosa strada del Costo. Incrocio un nugolo di stradali, all’inizio saluto un po’ tutti poi mi limito a salutare solo chi viaggia a velocità da turista e non è impegnato a tirare allo spasimo, cavoli ma quante moto ci sono su questa strada!!!. Ad un certo punto un cartello mi indica che sto uscendo dal Veneto ed entrando nel Trentino, e poi un bel “Benvenuti in Folgaria”, e pensare che ero partito solo per fare un girettino. :)
Mi mantengo sulla destra e giù verso Vattaro ed il lago di Caldonazzo; non ho voglia di correre, e poi sto facendo il rodaggio al bufalone, mi accodo ad una coppia col TDM che come me sono in gita di piacere e mi gusto il paesaggio e la vista della valle sottostante. Arriviamo giù al lago, saluto la coppia col TDM che prosegue sulla strada interna verso Levico mentre io mi immetto nella Valsugana, strada veloce che da Trento ti porta a Padova e mi impongo di non superare quota quattromila giri, solo ogni tanto fare qualche sorpasso, tanto per non addormentarsi. :dorme:
Inizio ad apprezzare le protezioni aerodinamiche di questa moto che ti permettono di non essere sballottato quando superi le velocità ... di legge, anche qui su questa strada posta in una gola di montagna dove spesso tirano folate anche forti di vento il fastidio non è mai elevato; l’indicatore della benza intanto si porta sull’ultima tacca così mi fermo prima di prendere la galleria che da Primolano porta ad Arsiè, magari di là lungo la Feltrina trovo traffico e distributori chiusi con il self non funzionante.
Imbocco la galleria ed ancora una volta rimango affascinato da questo cruscotto stile Volkswagen, il cruscottino digitale però al buio non è un granchè, meglio non distrarsi e guardare avanti. C’è un po’ di traffico prima di Feltre, rallento l’andatura ed intanto provo a cambiare posizione sulla sella, mi ricordo che Schwarz sulla sua si lamentava della giunzione tra sellino pilota e passeggero; certo che bisogna essere belli alti per sentire la giunzione, io ci arrivo a malapena e comunque avrei le braccia distese in modo anomalo.

Sono quasi le sei, ho appuntamento per mangiare qualcosa con gli amici in birreria, mando loro un messaggio ed imbocco la Feltrina, strada che conosco ma non ho voglia di correre così mi accodo alle macchine che scendono paciosamente e mi dirigo verso casa godendomi questo pomeriggio di sole.
Parcheggio e guardo i kilometri: 270 !!! Comunque si sa che la strada più breve ... è come al solito quella che gira attorno. :salta:

Inviato: martedì 18 maggio 2004, 0:51
da attila
@zz... magari ci siamo incrociati... io e la Gio eravamo in giro ed abbiamo incrociato dalle parti di Moena due Capy...

;-)