Tuning Ciclistica
Inviato: giovedì 10 luglio 2014, 9:26
Nonostante consideri la ciclistica dello Strada buona,
semplice ma effettiva, da praticamente subito ho desiderato più carico sull'anteriore e maggior sostegno al posteriore.
Inoltre mi ha sempre disturbato che l'escursione al posteriore (120 mm) fosse tanto inferiore a quella anteriore (140 mm) ...
Il carico, che originariamente è ripartito fra anteriore e posteriore al circa 48% su 52%, l'ho modificato
come molti qui sfilando gli steli delle forcelle,
cambiando le molle lineari originali con delle progressive, modificando la camera d'aria in esse e la densità dell'olio:
al momento con un 10W riempito a circa 130mm dal bordo (stelo completamente infilato e senza molla!)
sono abbastanza soddisfatto: copia decentemente l'asfalto ma sostiene bastevolmente i cambi di carico.
Per il posteriore invece l'insoddisfazione era difficile da eliminare:
Da un lato le due uniche regolazioni possibili, precarico della molla e freno in estensione,
non influiscono sulla compressione che è più comoda-lasca che non sportiva-stabile
dall'altro il freno in estensione offre un range di regolazione molto minore di quanto sperassi:
di 22 clic possibili all'atto pratico ne restano 7
sotto i 4 clic d'apertura è semplicemente di legno, oltre gli 11completamente sfrenato
Così mi sono messo alla ricerca di soluzioni più radicali: un altro ammo!
chi mi conosce sa che questo tipo di cose può metterci parecchio con me:
in questo caso 5 anni buoni!
Nei quali però ho raccolto una serie di dati, spunti e misure che potrebbero essere utili anche ad altri
Questi sono quelli di partenza:
- La nostra sospensione posteriore è progressiva, tramite triangoli e biella ("osso")
con un valore medio di 1:2 : l'escursione alla ruota è mediamente il doppio della corsa dell'ammortizzatore.
- la progressione e il rapporto sono dati dal rapporto fra la lunghezza dei tre lati dei triangoli,
la lunghezza dell'osso determina (quasi) esclusivamente la distanza fra il sistema e il telaio
- Considerando la strettissima parentela con la Trail è possibile un'escursione di 160 mm senza alcun problema
Alcuni produttori offrono triangoli modificati nelle loro dimensioni rispetto agli originali per alzare/abbassare la coda:
questa soluzione non m'ha mai convinto per due ragioni:
la prima è di legalità visto che qui da me queste cose vengono controllate spesso
e l'unica modifica legale di questo genere costa uno sproposito:
oltre 80€ per due triangolini d'acciaio lo trovo moralmente inaccettabile!
l'altra è che va per forza di cose a modificare rapporto di compressione e progressione all'ammortizzare
Da qui la mia idea di montare un osso più corto del nostro:
avvicinando il sistema al telaio si aumenta l'angolo fra forcellone e telaio alzando così la coda
ma senza modificare i rapporti dei leveraggi originali
Ciò offre la possibilità di aumentare il carico sull'anteriore
senza dover sfilare la forcella e regalare di conseguenza luce a terra
ma non risolve nulla nella funzionalità al posteriore
Ma ricercando in questa direzione ho scoperto che
- Aprilia sembra utilizzare sempre gli stessi identici leveraggi!
- interasse dell'osso di 120 mm, larghezza 32 mm, viti M10 in rulli da 36 mm
dalla Falco al Pegaso-Minarelli (quelli della Futura devo ancora verificarli ma non ho motivo di dubitare siano uguali agli altri)
i triangoli e l'osso sono sempre gli stessi.
Ciò apriva naturalmente ad un altra possibilità:
praticamente tutti i 1000 stradali di Noale hanno un'escursione al posteriore maggiore dello Strada,
ad eccezione della RST 1000 Futura: 120 mm,
e se il rapporto fra escursione alla ruota e corsa all'ammo è lo stesso,
questo può solo voler dire che l'ammortizzatore lì montato è più lungo e con maggiore corsa del nostro!
Ricomincio dai dati su carta:
- Il nostro Sachs ha una distanza interasse di 310 mm
l'attacco superiore (al telaio) ha una larghezza di 35 mmm, quello inferiore (ai triangoli) di 36 mm
- Rocko pesa 191 kg su strada e 401 kg a pieno carico.
Il peso complessivo a pieno carico è estremamente simile se non identico a quello della gamma dei 1000
(RSV 1000/r = 401 kg, Tuono 1000/R = 401 kg, RST 1000 Futura 444 kg, Falco = 402 kg ...)
quello coi liquidi di un > 20-40 kg inferiore
(RSV 1000/r = 217 kg, Tuono 1000/R = 219 kg, RST 1000 Futura 244 kg, Falco = 222 kg ...)
ciò fa supporre una base più "dura" e un sostegno maggiore in compressione,
anche in vista delle maggiori sollecitazioni in marcia, ma simili valori della molla
l'intera gamma stradale sportiva col Rotaxone monta ammortizzatori posteriori con un interasse di base da 320 mm
con la solita eccezione della RST 1000 Futura: 325 mm
La dimensione dell'attacco inferiore ho spiegato su perché sia compatibile al 100% col Pegaso,
quello superiore varia da 25 a 27 mm, viti M10 sembrano essere lo standard...
Perdi più si tratti della regolazione del precarico idraulica o di quella della compressione
offrono spesso regolazioni supplettive rispetto al nostro
(alcuni modelli hanno addirittura un piedino allungabile di circa 10 mm )
Ora si trattava solo di trovarne uno che fosse compatibile anche con le mie finanze!
... e con lo spazio offerto dal nostro astruso Airbox e impianto di scarico
per esempio quello della Futura ci starebbe benissimo ma la manopola per il precarico idraulico
risulterebbe troppo vicina - qualora riuscisse ad entrarci senza punti di contatto- ai tubi di scarico ...
La mia scelta è caduta su quello di una Tuono del 2006 (ZD4RR),
regolabile come il nostro solo in precarico (con la doppia ghiera ) e freno in estensione,
privo di serbatoi esterni e altri ammenicoli.
Le prime impressioni (ci giro da 4 giorni e solo in città) sono molto positive
e apparte il giusto settaggio cui mi devo avvicinare con calma e per gradi
confermano in pieno la teoria generale
per quel che riguarda sollevamento della coda ed escursione alla ruota posteriore
e la validità di una rigidità di base maggiore
Più tardi aggiungo la lista di alte moto con ammortizzatori di lunghezza "interessante" nel caso
qualcun altro intendesse cimentarsi in tuning alternativi a questo
semplice ma effettiva, da praticamente subito ho desiderato più carico sull'anteriore e maggior sostegno al posteriore.
Inoltre mi ha sempre disturbato che l'escursione al posteriore (120 mm) fosse tanto inferiore a quella anteriore (140 mm) ...
Il carico, che originariamente è ripartito fra anteriore e posteriore al circa 48% su 52%, l'ho modificato
come molti qui sfilando gli steli delle forcelle,
cambiando le molle lineari originali con delle progressive, modificando la camera d'aria in esse e la densità dell'olio:
al momento con un 10W riempito a circa 130mm dal bordo (stelo completamente infilato e senza molla!)
sono abbastanza soddisfatto: copia decentemente l'asfalto ma sostiene bastevolmente i cambi di carico.
Per il posteriore invece l'insoddisfazione era difficile da eliminare:
Da un lato le due uniche regolazioni possibili, precarico della molla e freno in estensione,
non influiscono sulla compressione che è più comoda-lasca che non sportiva-stabile
dall'altro il freno in estensione offre un range di regolazione molto minore di quanto sperassi:
di 22 clic possibili all'atto pratico ne restano 7
sotto i 4 clic d'apertura è semplicemente di legno, oltre gli 11completamente sfrenato
Così mi sono messo alla ricerca di soluzioni più radicali: un altro ammo!
chi mi conosce sa che questo tipo di cose può metterci parecchio con me:
in questo caso 5 anni buoni!
Nei quali però ho raccolto una serie di dati, spunti e misure che potrebbero essere utili anche ad altri
Questi sono quelli di partenza:
- La nostra sospensione posteriore è progressiva, tramite triangoli e biella ("osso")
con un valore medio di 1:2 : l'escursione alla ruota è mediamente il doppio della corsa dell'ammortizzatore.
- la progressione e il rapporto sono dati dal rapporto fra la lunghezza dei tre lati dei triangoli,
la lunghezza dell'osso determina (quasi) esclusivamente la distanza fra il sistema e il telaio
- Considerando la strettissima parentela con la Trail è possibile un'escursione di 160 mm senza alcun problema
Alcuni produttori offrono triangoli modificati nelle loro dimensioni rispetto agli originali per alzare/abbassare la coda:
questa soluzione non m'ha mai convinto per due ragioni:
la prima è di legalità visto che qui da me queste cose vengono controllate spesso
e l'unica modifica legale di questo genere costa uno sproposito:
oltre 80€ per due triangolini d'acciaio lo trovo moralmente inaccettabile!
l'altra è che va per forza di cose a modificare rapporto di compressione e progressione all'ammortizzare
Da qui la mia idea di montare un osso più corto del nostro:
avvicinando il sistema al telaio si aumenta l'angolo fra forcellone e telaio alzando così la coda
ma senza modificare i rapporti dei leveraggi originali
Ciò offre la possibilità di aumentare il carico sull'anteriore
senza dover sfilare la forcella e regalare di conseguenza luce a terra
ma non risolve nulla nella funzionalità al posteriore
Ma ricercando in questa direzione ho scoperto che
- Aprilia sembra utilizzare sempre gli stessi identici leveraggi!
- interasse dell'osso di 120 mm, larghezza 32 mm, viti M10 in rulli da 36 mm
dalla Falco al Pegaso-Minarelli (quelli della Futura devo ancora verificarli ma non ho motivo di dubitare siano uguali agli altri)
i triangoli e l'osso sono sempre gli stessi.
Ciò apriva naturalmente ad un altra possibilità:
praticamente tutti i 1000 stradali di Noale hanno un'escursione al posteriore maggiore dello Strada,
ad eccezione della RST 1000 Futura: 120 mm,
e se il rapporto fra escursione alla ruota e corsa all'ammo è lo stesso,
questo può solo voler dire che l'ammortizzatore lì montato è più lungo e con maggiore corsa del nostro!
Ricomincio dai dati su carta:
- Il nostro Sachs ha una distanza interasse di 310 mm
l'attacco superiore (al telaio) ha una larghezza di 35 mmm, quello inferiore (ai triangoli) di 36 mm
- Rocko pesa 191 kg su strada e 401 kg a pieno carico.
Il peso complessivo a pieno carico è estremamente simile se non identico a quello della gamma dei 1000
(RSV 1000/r = 401 kg, Tuono 1000/R = 401 kg, RST 1000 Futura 444 kg, Falco = 402 kg ...)
quello coi liquidi di un > 20-40 kg inferiore
(RSV 1000/r = 217 kg, Tuono 1000/R = 219 kg, RST 1000 Futura 244 kg, Falco = 222 kg ...)
ciò fa supporre una base più "dura" e un sostegno maggiore in compressione,
anche in vista delle maggiori sollecitazioni in marcia, ma simili valori della molla
l'intera gamma stradale sportiva col Rotaxone monta ammortizzatori posteriori con un interasse di base da 320 mm
con la solita eccezione della RST 1000 Futura: 325 mm
La dimensione dell'attacco inferiore ho spiegato su perché sia compatibile al 100% col Pegaso,
quello superiore varia da 25 a 27 mm, viti M10 sembrano essere lo standard...
Perdi più si tratti della regolazione del precarico idraulica o di quella della compressione
offrono spesso regolazioni supplettive rispetto al nostro
(alcuni modelli hanno addirittura un piedino allungabile di circa 10 mm )
Ora si trattava solo di trovarne uno che fosse compatibile anche con le mie finanze!
... e con lo spazio offerto dal nostro astruso Airbox e impianto di scarico
per esempio quello della Futura ci starebbe benissimo ma la manopola per il precarico idraulico
risulterebbe troppo vicina - qualora riuscisse ad entrarci senza punti di contatto- ai tubi di scarico ...
La mia scelta è caduta su quello di una Tuono del 2006 (ZD4RR),
regolabile come il nostro solo in precarico (con la doppia ghiera ) e freno in estensione,
privo di serbatoi esterni e altri ammenicoli.
Le prime impressioni (ci giro da 4 giorni e solo in città) sono molto positive
e apparte il giusto settaggio cui mi devo avvicinare con calma e per gradi
confermano in pieno la teoria generale
per quel che riguarda sollevamento della coda ed escursione alla ruota posteriore
e la validità di una rigidità di base maggiore
Più tardi aggiungo la lista di alte moto con ammortizzatori di lunghezza "interessante" nel caso
qualcun altro intendesse cimentarsi in tuning alternativi a questo