Caponord Vs Varadero
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- NIUBBO
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Caponord Vs Varadero
data la mia incertezza,gradirei un consiglio tanto spassionato quanto oggettivo sulla scelta tra una Varadero e una Caponord, se qualcuno potrà consigliarmi.
Mi raccomando, capisco che siamo su un forum dedicato all'Aprilia, ma desidererei imparzialità
Saluti
Vincenzo
Mi raccomando, capisco che siamo su un forum dedicato all'Aprilia, ma desidererei imparzialità
Saluti
Vincenzo
- Dominator
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- Iscritto il: mercoledì 23 luglio 2003, 20:07
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Bhè da un punto di vista tecnico non ti posso aiutare, la Varadero non l'ho mai guidata... l'impressione che mi da è che sia grande grossa e impacciata ... ma è solo una impressione... in compenso ti posso dare un po' di punti di forza della Capo:
Motore: strapotente, coppioso, elastico, infinito, stellare, urla e spinge come pochi, praticamente hai in mano una astronave con le ruote.. buon sangue sportivo non mente
Comportamenteo dinamico: rocciosa e stabile, quasi una sportiva nonostante le dimensioni è rapidissima nell'inserimento in curva e resta piantata dove metti le ruote. Facile star davanti alle naked e le sportivissime sudano abbastanza per passare. Fai certe pieghe che fan paura. In velocità non fa una piega fino a 210 Km/h nessun problema poi oscilla un po' ma nulla di preoccupante..
Asperita del terreno e buche non so cosa siano...
Frenata: ottima e abbondante anche se è facile portarla al limite a causa del peso... oddio.. limite... giù dallo Stelvio in due... ingarellato tra un Gixxer 750 e un CBR 600 F ... per una 20ina di tornanti me la son cavata dopo... ho perso completamente il posteriore... ma forse ho davvero esagerato
Consumi: se guidi "da buon padre di famiglia" te la cavi con i 15 km/l altrimenti scendi fino ai 9, forse l'unica nota dolente
Turismo: infinito.... fino a 14 ore di sella consecutive senza problemi su e giù per le alpi per un totale di 600 KM di montagna e tornanti... alla sera mi facevano male le braccia.. stupidamente avevo dimenticato la crema solare e mi son scottato
In due: dietro c'è una poltrona a disposizione e un ottima protezione areodinamica fino a 160 Km/h dopo il flusso d'aria sul casco del passegero diventa abbastanza forte da dar fastidio, ma se il passegero non supera i 165 CM allora tutto OK. Le maniglie per tenersi sono robuste e comode, le pedane ampie ed all'altezza giusta, gli scarichi non scaldano per niente. Sulla mia Capo si altrenano 2 zainette... tutt'e due sono stracontente e non si sono mai lamentate, solo la più alta, 172 cm, mi ha segnalato quella cosa circa il flusso d'aria sopra i 160 km/h
Fuoristrada: Col dovuto criterio,ricordandosi che la moto pesa + di 200 kg,si può fare del fuoristrada interessante, sterrati bianchi e mulattiere no troppo ripide sono un invito a nozze, l'abbondante escursione delle sospensioni non desta preoccupazioni e le buche e gli avvallamenti filano via lisci. L'unica nota dolente riguarda la protezione del motore, lo scudo di plastica risulta davvero troppo "essential" e non ci sono griglie di protezione dei radiatori percui okkio ai sassi. Le gomme "tourance" di serie per il fuoristrada sono un po' una chiavica, se sei spesso off road meglio dei battistrada più consoni all'ambiente.
Varie Frizione morbida e modulabile con leva regolabile, come regolabile è la leva del freno. Leve e comandi al manubrio sono di ottima fattura e sono comodi da attivare anche con i guanti invernali. Plastiche e finiture perfette. Fanaleria ottima e abbondante .
Note dolenti Parlo della mia casistica:
- 2 seger rispttivamente del perno della pedana posteriore dx e sx persi misteriosamente per strada
- dado di fermo della vite del cavalletto laterale persa per strada
- interruttore di sicurezza del cavalletto rotto
- prima del caricamento del nuovo software per l'iniezione elettronica succedevano due cose curiose: la moto si spegneva su rilascio ma solo nella marcia a bassa velocità e c'era un bel buco tra i 2000 e i 2500, dopo l'ultimo tagliando tutto fila liscio ed il motore riprende 500 giri più in basso e consuma un po' meno.
mie considerazioni
Vado dove e come voglio, non impota la distanza, basta che ci sia una strada e i distributori. Vado come un missile con un motore meravigliosamente infinito, sopra ai 5000 giri con una spiccatissima attitudine race. Misto stretto, veloce, lento, curvoni e tornanti, asfalto e terra, vado sempre. Vado comodo e sicuro e protetto da solo in due e con le borse piene. Ho una moto unica, spaziale nelle forme, la gente si volta a guardare.
Posso volere di più ?
.. mi dicono che la Rally sia ancora meglio
Motore: strapotente, coppioso, elastico, infinito, stellare, urla e spinge come pochi, praticamente hai in mano una astronave con le ruote.. buon sangue sportivo non mente
Comportamenteo dinamico: rocciosa e stabile, quasi una sportiva nonostante le dimensioni è rapidissima nell'inserimento in curva e resta piantata dove metti le ruote. Facile star davanti alle naked e le sportivissime sudano abbastanza per passare. Fai certe pieghe che fan paura. In velocità non fa una piega fino a 210 Km/h nessun problema poi oscilla un po' ma nulla di preoccupante..
Asperita del terreno e buche non so cosa siano...
Frenata: ottima e abbondante anche se è facile portarla al limite a causa del peso... oddio.. limite... giù dallo Stelvio in due... ingarellato tra un Gixxer 750 e un CBR 600 F ... per una 20ina di tornanti me la son cavata dopo... ho perso completamente il posteriore... ma forse ho davvero esagerato
Consumi: se guidi "da buon padre di famiglia" te la cavi con i 15 km/l altrimenti scendi fino ai 9, forse l'unica nota dolente
Turismo: infinito.... fino a 14 ore di sella consecutive senza problemi su e giù per le alpi per un totale di 600 KM di montagna e tornanti... alla sera mi facevano male le braccia.. stupidamente avevo dimenticato la crema solare e mi son scottato
In due: dietro c'è una poltrona a disposizione e un ottima protezione areodinamica fino a 160 Km/h dopo il flusso d'aria sul casco del passegero diventa abbastanza forte da dar fastidio, ma se il passegero non supera i 165 CM allora tutto OK. Le maniglie per tenersi sono robuste e comode, le pedane ampie ed all'altezza giusta, gli scarichi non scaldano per niente. Sulla mia Capo si altrenano 2 zainette... tutt'e due sono stracontente e non si sono mai lamentate, solo la più alta, 172 cm, mi ha segnalato quella cosa circa il flusso d'aria sopra i 160 km/h
Fuoristrada: Col dovuto criterio,ricordandosi che la moto pesa + di 200 kg,si può fare del fuoristrada interessante, sterrati bianchi e mulattiere no troppo ripide sono un invito a nozze, l'abbondante escursione delle sospensioni non desta preoccupazioni e le buche e gli avvallamenti filano via lisci. L'unica nota dolente riguarda la protezione del motore, lo scudo di plastica risulta davvero troppo "essential" e non ci sono griglie di protezione dei radiatori percui okkio ai sassi. Le gomme "tourance" di serie per il fuoristrada sono un po' una chiavica, se sei spesso off road meglio dei battistrada più consoni all'ambiente.
Varie Frizione morbida e modulabile con leva regolabile, come regolabile è la leva del freno. Leve e comandi al manubrio sono di ottima fattura e sono comodi da attivare anche con i guanti invernali. Plastiche e finiture perfette. Fanaleria ottima e abbondante .
Note dolenti Parlo della mia casistica:
- 2 seger rispttivamente del perno della pedana posteriore dx e sx persi misteriosamente per strada
- dado di fermo della vite del cavalletto laterale persa per strada
- interruttore di sicurezza del cavalletto rotto
- prima del caricamento del nuovo software per l'iniezione elettronica succedevano due cose curiose: la moto si spegneva su rilascio ma solo nella marcia a bassa velocità e c'era un bel buco tra i 2000 e i 2500, dopo l'ultimo tagliando tutto fila liscio ed il motore riprende 500 giri più in basso e consuma un po' meno.
mie considerazioni
Vado dove e come voglio, non impota la distanza, basta che ci sia una strada e i distributori. Vado come un missile con un motore meravigliosamente infinito, sopra ai 5000 giri con una spiccatissima attitudine race. Misto stretto, veloce, lento, curvoni e tornanti, asfalto e terra, vado sempre. Vado comodo e sicuro e protetto da solo in due e con le borse piene. Ho una moto unica, spaziale nelle forme, la gente si volta a guardare.
Posso volere di più ?
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Meglio avere la sicurezza del carburante che l'insicurezza della gnocca
L'espressione inteligennnteeeee
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- carlodg
- TANTO FORUM-POCA MOTO
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- Iscritto il: sabato 19 gennaio 2002, 1:00
- Località: Vittorio Veneto (TV)
Ciao,
non so perchè, ma i paragono vengono da noi fatti su strada con la BMW e fuoristrada con la KTM tralasciando la Honda.
Credo che sia perchè anche quando è uscito il nuovo meodello di Varadero non ci siamo sentiti raggiunti.
Lo stesso dicasi nelle riviste, per es. super whhels di Agosto ha la comparativa CN rally. BMW e KTM.
Sicuramente a livello di assistenza in giro per il mondo Honda è migliore, ma poi? Io ho un sacco di prove e test comparativi e CN le batte comunque tutte. (non KTM in fuoristrada ...)
Per me ETV1000 n. 1 e la ricomprerei subito
Ciao
Lamps
non so perchè, ma i paragono vengono da noi fatti su strada con la BMW e fuoristrada con la KTM tralasciando la Honda.
Credo che sia perchè anche quando è uscito il nuovo meodello di Varadero non ci siamo sentiti raggiunti.
Lo stesso dicasi nelle riviste, per es. super whhels di Agosto ha la comparativa CN rally. BMW e KTM.
Sicuramente a livello di assistenza in giro per il mondo Honda è migliore, ma poi? Io ho un sacco di prove e test comparativi e CN le batte comunque tutte. (non KTM in fuoristrada ...)
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Lamps
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Grazie ai moderatori per il lavoro che fanno!
Aiutiamoli con un comportamento corretto.
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Era meglio quando si stava Beggio

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- bikelink
- NONNO DEL FORUM
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se vuoi..
il top del top....prenditi la caponord raid...
mi gioco le balle se Honda a milano non presenta qualcosa di simile alla raid!
questa è troppo avanti rispetto al varadero. e i jappi lo sanno.
come dotazioni e ciclistica.
è una delle poche moto italiane che puoi prendere con la testa e con il cuore...
perchè i test le danno ragione ovunque e con il cuore perchè se ti piace...
il V60 rotax è un mostro di potenza e dimostrato anche da rsv di affidabilità...
ti aspettiamo su questo furum
con la tua nuova CN
mi gioco le balle se Honda a milano non presenta qualcosa di simile alla raid!
questa è troppo avanti rispetto al varadero. e i jappi lo sanno.
come dotazioni e ciclistica.
è una delle poche moto italiane che puoi prendere con la testa e con il cuore...
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- gigabike
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Qualche mese fa ho guidato la Varadero 2003, era appena uscita. Avevo scritto una comparativa con la Caponord. La ri-posto qua. Ciao
>>>>>Ciao,
ho potuto guidare la varadero 2003 per 40 km, di cui 10 in città e 30 sull'extraurbano compresa una superstrada a 4 corsie su cui mi sono lanciato a velocità da galera.
Ecco la mia prova comparativa con la Caponord.
Spero vi piaccia.
______________________-
Comparativa Caponord – Varadero: separate alla nascita
Varadero è una spiaggia cubana. Caponord è il luogo dove ogni motociclista sogna di andare una volta nella vita. Nomi in un certo senso opposti, per moto assolutamente simili. Ad incrociarle per strada è facile scambiarle l’una per l’altra, il frontale sembra l’abbia disegnato la stessa mano. La giapponese è… giapponese: regolarità di funzionamento esemplare, qualità percepita elevata, ogni cosa al suo posto. Aprilia cerca di fare le cose per bene e si ispira ai giapponesi cercando di dare qualcosa in più sotto il profilo tecnico: forcella da 50 mm (43mm la Varadero), telaio doppio trave in alluminio (acciaio per Honda), cerchi a raggi tangenziali (in lega a tre razze), frizione antisaltellamento e lubrificazione a carter secco. La Varadero si è già fatta apprezzare dai mototuristi di tutto il mondo nella versione a 5 marce ed alimentazione a carburatori. Oggi il cambio a sei marce (con la sesta di tipo overdrive) e l’iniezione elettronica hanno l’obiettivo comune di ridurre i consumi, vero handicap della precedente XLV 1000. All’accensione, la prima differenza tra la moto di Noale e quella di Hamamatsu (costruita però in Spagna): l’ETV accoglie con il balletto del diplay LCD ed il fruscio del V60 Rotax che non scende dai 1500 giri finché il motore non ha cominciato a scaldarsi; il contrario l’XLV che, al borbottio sommesso successivo all’accensione, fa seguire a caldo un minimo intorno ai 1000 giri/min. Appena in temperatura possiamo stendere qualche marcia. Subito si ha la sensazione che l’Apriliona abbia più “birra”, la progressione è perentoria e senza esitazioni, meno piena ai regimi medio bassi rispetto alla Varadero, ma decisamente più sportiva sopra i 5.000 giri fino all’intervento del limitatore, dove il V60 austriaco sembrerebbe non volersi fermare. La giapponesona fa innamorare per la progressività e fluidità di erogazione; qualsiasi marcia sia inserita si dà gas e lei parte, senza strappare, senza sussulti o indecisioni; se non fosse per lo scarico che scandisce nettamente ogni scoppio nei cilindri, sembrerebbe un motore elettrico.
Nel traffico cittadino non ci sono problemi. Nonostante i quasi 100 CV di entrambe e gli ingombri non proprio ridottissimi, non c’è in realtà alcun problema a svicolare tra le auto, occorre solo fare attenzione alle pedane del passeggero che, poste esternamente alla parte ascendente dei collettori di scarico, risultano larghe e possono andare a toccare qualche paraurti negli zig-zag più angusti. Ottimo il reparto trasmissione della Varadero, la finale non ha giochi anomali e le marce sono ben spaziate, con la prima più corta della Caponord. Nell’apri-chiudi la maxienduro di Noale è leggermente più brusca pur senza mai arrivare ad essere fastidiosa.
E’ però sulle strade extraurbane che queste due mangiatrici di km danno il meglio di sé. Le velocità di crociera sono da berlina di lusso; a 130 km/h i motori “trottano” a circa 4500 giri. La sesta marcia è di potenza sulla Caponord, overdrive sulla Varadero ma in entrambi i casi permettono sorpassi senza necessità di scalare. Pennellare tra una curva e l’altra risulta facile ed intuitivo. La Varadero ha interasse maggiore ma avancorsa minore. Il mix è riuscito e nonostante peso e baricentro di connotazione tutt’altro che sportiva non è un problema nemmeno il “pif-paf” più repentino. La stabilità alle alte andature vede in vantaggio la Caponord che anche a “velocità Pendolino” si tuffa dentro i curvoni seguendo la traiettoria come fosse su un binario.
Protezione. Che siano moto per viaggiare e da usare tutti i giorni, maltempo compreso, lo dimostra la protettività aerodinamica garantita da entrambe anche a velocità prossime alla massima. E’ un gran bell’andare, in autostrada, in posizione eretta con il motore che frulla poco oltre metà regime con il tachimetro che segna 170 km/h. La Varadero però ha la sesta di riposo, infatti si superano i 200 in quinta e, messa la sesta, i giri non crescono e la velocità si abbassa di qualche km/h. La Caponord sembra invece non finire mai, raggiunti i 200 in quinta, si mette la sesta e ci si invola oltre i 220 di strumento. Nel suo caso la stretta parentela con la RSV è evidente.
Stabilità sul veloce. Qui sembrano entrambe molto ben messe. La forcella da 43 mm della Varadero garantisce un buon sostegno. Si affrontano i curvoni autostradali senza alleggerire il gas se l’ampiezza della curva lo consente. Un comportamento ottimo nel quale la Caponord eccelle, complice la forcella Marzocchi con i due “pali” da 50 mm. Sul dritto ad alta velocità filano entrambe dritte e niente e nessuno le disturba.
Tenuta di strada. Le gomme di primo equipaggiamento sono le note Bridgestone Trail Wing, con codice R. Già apprezzate da molti bmwuisti che le montano anch’essi di serie sulle GS, hanno dimostrato una buona tenuta di strada, solo che il profilo dell’anteriore è un po’ piatto. La Varadero imposta la curva con naturalezza e una volta in appoggio invoglia a cercare il “piegone” buttandola giù ancor di più. Comportamento simile sulla Caponord che di primo equipaggiamento monta però i Metzeler Tourance, garanti di buon grip e tanta fiducia anche nelle pieghe più assassine.
Cambi direzione: entrambe le endurone sono facili da buttare di qua e di là, con un leggero vantaggio per la Caponord che è più svelta, forse per via del peso inferiore di una decina di kg o dell’impostazione generale della ciclistica, più lunga di avancorsa ma più corta di interasse.
Freni. Per i freni difficile fare una comparazione. Come spazi di arresto sono su ottimi livelli, con impianti potenti, modulabili e ben gestibili, anche su fondi viscidi. La frenata integrale della Varadero o ti piace o la odi. Una caratteristica alla quale fare assuefazione è senz’altro nella guida sportiva, quando, entrando troppo forti in curva, si è portati a “pelare” il posteriore per far chiudere la curva all’avantreno e invece sulla Varadero il pedale aziona anche i freni anteriori con l’effetto che la moto si “accuccia” scomponendo l’assetto se non ci si abitua ad essere più dolci. In compenso è esente da effetto autoraddrizzante e così, capito il “giochetto”, ci si fida senza problemi.
Cambio. Qui 10 e lode alla Varadero e un bell’8 alla Caponord. L’innesto delle marce sulla XLV è di burro e trovare la folle è semplicissimo. Solo l’escursione della leva vede in vantaggio la Caponord, che ha un comando più veloce.
Frizione. Morbida e progressiva sulla Varadero, spugnosa ma ben modulabile sulla Caponord. E’ la differenza logica tra l’impianto a cavo della Honda e quello idraulico della Caponord. Unica notazione, quello dell’Aprilia si ammorbidisce una volta in moto perché c’è il sistema PPC antisaltellamento che contribuisce anche alla morbidezza del comando.
Conclusioni: chi è già Varaderista, provando la versione 2003, difficilmente penserà esista qualcosa di meglio, anche perché sul cupolino c’è quella magica scritta… Honda. Fino a un paio d’anni fa le rivali erano BMW-GS, Triumph Tiger (snobbata in Italia) e, per certi versi, la Yamaha TDM. Poi sono arrivate Caponord e V-Strom. L’Aprilia gioca la carta delle prestazioni, con una dotazione ciclistica simile ad una sportiva ed un prezzo in linea con le concorrenti. Il successo della nuova Varadero è sicuro, la Caponord dovrà dimostrare col tempo di meritarsi la fiducia dei quasi 1000 acquirenti del 2002.
>>>>>Ciao,
ho potuto guidare la varadero 2003 per 40 km, di cui 10 in città e 30 sull'extraurbano compresa una superstrada a 4 corsie su cui mi sono lanciato a velocità da galera.
Ecco la mia prova comparativa con la Caponord.
Spero vi piaccia.
______________________-
Comparativa Caponord – Varadero: separate alla nascita
Varadero è una spiaggia cubana. Caponord è il luogo dove ogni motociclista sogna di andare una volta nella vita. Nomi in un certo senso opposti, per moto assolutamente simili. Ad incrociarle per strada è facile scambiarle l’una per l’altra, il frontale sembra l’abbia disegnato la stessa mano. La giapponese è… giapponese: regolarità di funzionamento esemplare, qualità percepita elevata, ogni cosa al suo posto. Aprilia cerca di fare le cose per bene e si ispira ai giapponesi cercando di dare qualcosa in più sotto il profilo tecnico: forcella da 50 mm (43mm la Varadero), telaio doppio trave in alluminio (acciaio per Honda), cerchi a raggi tangenziali (in lega a tre razze), frizione antisaltellamento e lubrificazione a carter secco. La Varadero si è già fatta apprezzare dai mototuristi di tutto il mondo nella versione a 5 marce ed alimentazione a carburatori. Oggi il cambio a sei marce (con la sesta di tipo overdrive) e l’iniezione elettronica hanno l’obiettivo comune di ridurre i consumi, vero handicap della precedente XLV 1000. All’accensione, la prima differenza tra la moto di Noale e quella di Hamamatsu (costruita però in Spagna): l’ETV accoglie con il balletto del diplay LCD ed il fruscio del V60 Rotax che non scende dai 1500 giri finché il motore non ha cominciato a scaldarsi; il contrario l’XLV che, al borbottio sommesso successivo all’accensione, fa seguire a caldo un minimo intorno ai 1000 giri/min. Appena in temperatura possiamo stendere qualche marcia. Subito si ha la sensazione che l’Apriliona abbia più “birra”, la progressione è perentoria e senza esitazioni, meno piena ai regimi medio bassi rispetto alla Varadero, ma decisamente più sportiva sopra i 5.000 giri fino all’intervento del limitatore, dove il V60 austriaco sembrerebbe non volersi fermare. La giapponesona fa innamorare per la progressività e fluidità di erogazione; qualsiasi marcia sia inserita si dà gas e lei parte, senza strappare, senza sussulti o indecisioni; se non fosse per lo scarico che scandisce nettamente ogni scoppio nei cilindri, sembrerebbe un motore elettrico.
Nel traffico cittadino non ci sono problemi. Nonostante i quasi 100 CV di entrambe e gli ingombri non proprio ridottissimi, non c’è in realtà alcun problema a svicolare tra le auto, occorre solo fare attenzione alle pedane del passeggero che, poste esternamente alla parte ascendente dei collettori di scarico, risultano larghe e possono andare a toccare qualche paraurti negli zig-zag più angusti. Ottimo il reparto trasmissione della Varadero, la finale non ha giochi anomali e le marce sono ben spaziate, con la prima più corta della Caponord. Nell’apri-chiudi la maxienduro di Noale è leggermente più brusca pur senza mai arrivare ad essere fastidiosa.
E’ però sulle strade extraurbane che queste due mangiatrici di km danno il meglio di sé. Le velocità di crociera sono da berlina di lusso; a 130 km/h i motori “trottano” a circa 4500 giri. La sesta marcia è di potenza sulla Caponord, overdrive sulla Varadero ma in entrambi i casi permettono sorpassi senza necessità di scalare. Pennellare tra una curva e l’altra risulta facile ed intuitivo. La Varadero ha interasse maggiore ma avancorsa minore. Il mix è riuscito e nonostante peso e baricentro di connotazione tutt’altro che sportiva non è un problema nemmeno il “pif-paf” più repentino. La stabilità alle alte andature vede in vantaggio la Caponord che anche a “velocità Pendolino” si tuffa dentro i curvoni seguendo la traiettoria come fosse su un binario.
Protezione. Che siano moto per viaggiare e da usare tutti i giorni, maltempo compreso, lo dimostra la protettività aerodinamica garantita da entrambe anche a velocità prossime alla massima. E’ un gran bell’andare, in autostrada, in posizione eretta con il motore che frulla poco oltre metà regime con il tachimetro che segna 170 km/h. La Varadero però ha la sesta di riposo, infatti si superano i 200 in quinta e, messa la sesta, i giri non crescono e la velocità si abbassa di qualche km/h. La Caponord sembra invece non finire mai, raggiunti i 200 in quinta, si mette la sesta e ci si invola oltre i 220 di strumento. Nel suo caso la stretta parentela con la RSV è evidente.
Stabilità sul veloce. Qui sembrano entrambe molto ben messe. La forcella da 43 mm della Varadero garantisce un buon sostegno. Si affrontano i curvoni autostradali senza alleggerire il gas se l’ampiezza della curva lo consente. Un comportamento ottimo nel quale la Caponord eccelle, complice la forcella Marzocchi con i due “pali” da 50 mm. Sul dritto ad alta velocità filano entrambe dritte e niente e nessuno le disturba.
Tenuta di strada. Le gomme di primo equipaggiamento sono le note Bridgestone Trail Wing, con codice R. Già apprezzate da molti bmwuisti che le montano anch’essi di serie sulle GS, hanno dimostrato una buona tenuta di strada, solo che il profilo dell’anteriore è un po’ piatto. La Varadero imposta la curva con naturalezza e una volta in appoggio invoglia a cercare il “piegone” buttandola giù ancor di più. Comportamento simile sulla Caponord che di primo equipaggiamento monta però i Metzeler Tourance, garanti di buon grip e tanta fiducia anche nelle pieghe più assassine.
Cambi direzione: entrambe le endurone sono facili da buttare di qua e di là, con un leggero vantaggio per la Caponord che è più svelta, forse per via del peso inferiore di una decina di kg o dell’impostazione generale della ciclistica, più lunga di avancorsa ma più corta di interasse.
Freni. Per i freni difficile fare una comparazione. Come spazi di arresto sono su ottimi livelli, con impianti potenti, modulabili e ben gestibili, anche su fondi viscidi. La frenata integrale della Varadero o ti piace o la odi. Una caratteristica alla quale fare assuefazione è senz’altro nella guida sportiva, quando, entrando troppo forti in curva, si è portati a “pelare” il posteriore per far chiudere la curva all’avantreno e invece sulla Varadero il pedale aziona anche i freni anteriori con l’effetto che la moto si “accuccia” scomponendo l’assetto se non ci si abitua ad essere più dolci. In compenso è esente da effetto autoraddrizzante e così, capito il “giochetto”, ci si fida senza problemi.
Cambio. Qui 10 e lode alla Varadero e un bell’8 alla Caponord. L’innesto delle marce sulla XLV è di burro e trovare la folle è semplicissimo. Solo l’escursione della leva vede in vantaggio la Caponord, che ha un comando più veloce.
Frizione. Morbida e progressiva sulla Varadero, spugnosa ma ben modulabile sulla Caponord. E’ la differenza logica tra l’impianto a cavo della Honda e quello idraulico della Caponord. Unica notazione, quello dell’Aprilia si ammorbidisce una volta in moto perché c’è il sistema PPC antisaltellamento che contribuisce anche alla morbidezza del comando.
Conclusioni: chi è già Varaderista, provando la versione 2003, difficilmente penserà esista qualcosa di meglio, anche perché sul cupolino c’è quella magica scritta… Honda. Fino a un paio d’anni fa le rivali erano BMW-GS, Triumph Tiger (snobbata in Italia) e, per certi versi, la Yamaha TDM. Poi sono arrivate Caponord e V-Strom. L’Aprilia gioca la carta delle prestazioni, con una dotazione ciclistica simile ad una sportiva ed un prezzo in linea con le concorrenti. Il successo della nuova Varadero è sicuro, la Caponord dovrà dimostrare col tempo di meritarsi la fiducia dei quasi 1000 acquirenti del 2002.
Dategli il gas, non fate la guerra.
- bikelink
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MILANO
Ardocapo ha scritto:mmm..... MILANO?.... si sarebbe già letto qualcosa.... anche se io la multistrada l'ho vista nel 2001 proprio li... e mi sono fatto 4 risate..
Approposito........ io credo che sarò li l'ultima domenica di esposizione... magari poi ci si mette daccordo
Tanto è facile riconoscersi.. masta andare allo stand aprilia e vedere chi è sopra i 100 kg..
noi sabato e domenica saremo in toscana


- Ardocapo
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Motore: strapotente, coppioso, elastico, infinito, stellare, urla e spinge come pochi, praticamente hai in mano
Ultima modifica di Ardocapo il venerdì 27 ottobre 2006, 11:44, modificato 2 volte in totale.
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...sottoscrivo tutto a parte i consumi...Dominator ha scritto:Bhè da un punto di vista tecnico non ti posso aiutare, la Varadero non l'ho mai guidata... l'impressione che mi da è che sia grande grossa e impacciata ... ma è solo una impressione... in compenso ti posso dare un po' di punti di forza della Capo:
Motore: strapotente, coppioso, elastico, infinito, stellare, urla e spinge come pochi, praticamente hai in mano una astronave con le ruote.. buon sangue sportivo non mente
Comportamenteo dinamico: rocciosa e stabile, quasi una sportiva nonostante le dimensioni è rapidissima nell'inserimento in curva e resta piantata dove metti le ruote. Facile star davanti alle naked e le sportivissime sudano abbastanza per passare. Fai certe pieghe che fan paura. In velocità non fa una piega fino a 210 Km/h nessun problema poi oscilla un po' ma nulla di preoccupante..
Asperita del terreno e buche non so cosa siano...
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Consumi: se guidi "da buon padre di famiglia" te la cavi con i 15 km/l altrimenti scendi fino ai 9, forse l'unica nota dolente
Turismo: infinito.... fino a 14 ore di sella consecutive senza problemi su e giù per le alpi per un totale di 600 KM di montagna e tornanti... alla sera mi facevano male le braccia.. stupidamente avevo dimenticato la crema solare e mi son scottato
In due: dietro c'è una poltrona a disposizione e un ottima protezione areodinamica fino a 160 Km/h dopo il flusso d'aria sul casco del passegero diventa abbastanza forte da dar fastidio, ma se il passegero non supera i 165 CM allora tutto OK. Le maniglie per tenersi sono robuste e comode, le pedane ampie ed all'altezza giusta, gli scarichi non scaldano per niente. Sulla mia Capo si altrenano 2 zainette... tutt'e due sono stracontente e non si sono mai lamentate, solo la più alta, 172 cm, mi ha segnalato quella cosa circa il flusso d'aria sopra i 160 km/h
Fuoristrada: Col dovuto criterio,ricordandosi che la moto pesa + di 200 kg,si può fare del fuoristrada interessante, sterrati bianchi e mulattiere no troppo ripide sono un invito a nozze, l'abbondante escursione delle sospensioni non desta preoccupazioni e le buche e gli avvallamenti filano via lisci. L'unica nota dolente riguarda la protezione del motore, lo scudo di plastica risulta davvero troppo "essential" e non ci sono griglie di protezione dei radiatori percui okkio ai sassi. Le gomme "tourance" di serie per il fuoristrada sono un po' una chiavica, se sei spesso off road meglio dei battistrada più consoni all'ambiente.
Varie Frizione morbida e modulabile con leva regolabile, come regolabile è la leva del freno. Leve e comandi al manubrio sono di ottima fattura e sono comodi da attivare anche con i guanti invernali. Plastiche e finiture perfette. Fanaleria ottima e abbondante .
mie considerazioni
Vado dove e come voglio, non impota la distanza, basta che ci sia una strada e i distributori. Vado come un missile con un motore meravigliosamente infinito, sopra ai 5000 giri con una spiccatissima attitudine race. Misto stretto, veloce, lento, curvoni e tornanti, asfalto e terra, vado sempre. Vado comodo e sicuro e protetto da solo in due e con le borse piene. Ho una moto unica, spaziale nelle forme, la gente si volta a guardare.
Posso volere di più ?
.. mi dicono che la Rally sia ancora meglio
premetto che io non faccio quasi mai l'apri/chiudi cittadino versione Milano...
ma quando c'è da "aprire" gli 8.000 rpm li vedo spesso... 8)

e le mie medie sono sui 16 km/l...
nello scorso tour Austriaco ho fatto 2 pieni toccando anche i 19



ad oggi siamo a quota 32.000 km e trasmissione ancora originale... 8)

Mandi!
Attila
CN Grigio Dust Marzo 2002
"black snaky"
Attila

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- NIUBBO
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- Iscritto il: martedì 29 luglio 2003, 1:22
- carlodg
- TANTO FORUM-POCA MOTO
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- Iscritto il: sabato 19 gennaio 2002, 1:00
- Località: Vittorio Veneto (TV)
Ciao
il problema del caldo lo si ha quando si superano i 30°C, sotto tutto sommato ok.
Io personalmene sconsiglierei di utilizzare le bermuda (soprattutto per il rischio caduta anche a bassa velocità).
X Ardocapo e Fata:
potete mettere la vostra località nel profilo?
Grazie a voi e anche a chi vorrà aggiungerla al suo.
Lamps
il problema del caldo lo si ha quando si superano i 30°C, sotto tutto sommato ok.
Io personalmene sconsiglierei di utilizzare le bermuda (soprattutto per il rischio caduta anche a bassa velocità).
X Ardocapo e Fata:
potete mettere la vostra località nel profilo?
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Lamps
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Grazie ai moderatori per il lavoro che fanno!
Aiutiamoli con un comportamento corretto.
Regole del forum
Era meglio quando si stava Beggio

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- Schwarz
- PIEGO BENE
- Messaggi: 511
- Iscritto il: mercoledì 27 novembre 2002, 1:00
- Località: Seveso
Unico neo della caponord: una buona assistenza qualificata è latitante. Ci vorrà del tempo. Per il calore... io l'ho provato solamente in colonna con i jeans, quando l'aria arriva tra le gambe è tremendo. Ma io i jeans li metto solo per andare a lavorare, in tutte le altre occasioni pelle o gore tex. La pelle isola moltissimo dal calore oltre che dal freddo, e fa traspirare. Con i pantaloni in pelle ho provato a guidare con 40 gradi e non sentire caldo alle gambe in prossimità dell'interno della coscia mentre con i jeans è vero che passa di più l'aria fresca ma anche quella calda ed il sole. Inoltre è più facile che nei punti non esposti all'aria, come il sedere, si inzuppino di sudore creando poi fastidi dopo un po di ore. Inoltre non sono "contenitivi" come la pelle, tagliati per la sella come la pelle, e in caso di caduta (ahimè testata) a 50 orari si lacerano dopo tre metri, il resto che lasciate tra i tre metri e la fine della scivolata è tutta roba vostra. In definitiva: se andate vestiti da motociclisti, quando fate mototurismo, il problema che la caponord vi può dare è la zavorra che si lamenta perchè non volete scendere dalla moto! 
Lampz! Schwarz.

Lampz! Schwarz.
Alessandro Riccardi detto Schwarz
KTM 1190 Brunilde
ex Aprilia ETV 1000 Capo Nord "Schwarzer Adler"
Seveso (MI)
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- ALEX (LI)
- ATTIVISTA DEL FORUM
- Messaggi: 2147
- Iscritto il: sabato 19 gennaio 2002, 1:00
- Località: Livorno
- Contatta:
Caponord e Varadero?
Sarò minimalista: secondo me paragonare la Caponord (anche nella versione standard) alla Varadero è dequalificante per l'aprilia
Cercando di essere invece più serio, posso dirti che in tutte le comparative la Varadero arriva sempre ultima (InMoto - Superwheels - Motociclismo), caso mai la paragonerei al V-Strom Suzuki che comunque ha un gran motore e opterei cmq per quest'ultima.
Per il caldo nelle ultime versioni hanno messo 2 deflettori tra il telaio e il serbatoio e una paratia di gomma tra la sella e il cilindro posteriore, scalda si, ma in maniera accettabilissima

Cercando di essere invece più serio, posso dirti che in tutte le comparative la Varadero arriva sempre ultima (InMoto - Superwheels - Motociclismo), caso mai la paragonerei al V-Strom Suzuki che comunque ha un gran motore e opterei cmq per quest'ultima.
Per il caldo nelle ultime versioni hanno messo 2 deflettori tra il telaio e il serbatoio e una paratia di gomma tra la sella e il cilindro posteriore, scalda si, ma in maniera accettabilissima

Lamps! Alex (LI) - http://blog.libero.it/ontheair/
Moto & Turismo on/off road: http://www.mototouronoffroad.it
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