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Venticinquemila chilometri in Europa sull’Aprilia tra pioggia, freddo e neve
di GIOVANNI ZAMAGNI
MILANO - Un motore bicilindrico da 130 cavalli, una ciclistica derivata da quella super sofisticata della sportivissima RSV mille, sospensioni di ottimo livello e pneumatici in grado di sopportare velocità superiori ai 250 km/h. Questa è l'Aprilia Tuono, una moto dalle prestazioni elevate, ma con il manubrio alto, priva della carenatura, ma con un piccolo cupolino per togliere un po' d'aria dalle braccia e dalle spalle del pilota. Con una moto così si può fare del turismo?
Sì, a patto di viaggiare da soli - anche perché il passeggero è scomodo anche per fare spostamenti di pochi chilometri - e avere un minimo di spirito di adattamento. Lo abbiamo verificato compiendo con la Tuono 25.000 chilometri, totalizzati raggiungendo tutte le tappe europee del Motomondiale della passata stagione. Un test severo, attraverso l'Italia, la Spagna, l'Inghilterra, l'Olanda, la Germania, la Repubblica Ceca, la Francia e l'Austria, con tutte le condizioni climatiche, dal sole alla pioggia (e in qualche caso perfino la neve), con qualsiasi temperatura, viaggiando in autostrada (poco) e su strade statali (tanto). Ecco come è andata, con anche qualche consiglio pratico.
I BAGAGLI - Non essendo studiata per il turismo, la Tuono non è adatta per trasportare molti bagagli. Montare su una moto del genere il portapacchi posteriore è blasfemo, mentre il fissaggio delle borse laterali è reso problematico dall'enorme scarico posto sul lato sinistro. E' quindi bene comperarsi una borsa da serbatoio - ce ne sono molte in commercio, a prezzi che variano dai 70 ai 200 euro, a seconda della capienza e della bontà costruttiva -, che però deve essere fissata con degli elastici, perché il serbatoio della Tuono è in plastica. Inoltre si può sfruttare il sellino del passeggero per trasportare una seconda borsa. In questo modo si possono trasportare vestiti e cose varie in quantità sufficiente per una vacanza di un paio di settimane.
IN AUTOSTRADA - Date le dimensioni ridotte del cupolino, la bicilindrica Aprilia non si trova perfettamente a suo agio nei lunghi trasferimenti autostradali. Ma, a sorpresa, il comportamento è migliore delle aspettative, perché si può viaggiare con relativa tranquillità fino a 150 km/h indicati. Una velocità di tutto rispetto e comunque superiore alla maggior parte dei limiti europei, che permette di macinare chilometri, senza affaticarsi eccessivamente. Il motore permetterebbe ovviamente di spingere più forte, ma dopo qualche decina di chilometri il fisico ne risente parecchio. Viaggiando a 140 km/h si fanno circa 200-220 km prima di essere costretti a fermarsi a fare benzina (non c'è il livello del carburante, ma solo una spia), con un consumo medio che si attesta attorno ai 17 km/litro.
IN MONTAGNA - Sulle strade di montagna la Tuono è semplicemente fantastica, anche con i bagagli. La ciclistica è equilibratissima e il motore bicilindrico gustoso da usare, perché strappa meno di quello montato sulla RSv, grazie a una maggiore coppia e a una differente rapportatura. Nelle strade tutte curve, molte moto fanno fatica a tenere il passo dell'Aprilia e grazie anche agli ottimi pneumatici Pirelli ci si sorprende a piegare in maniera incredibile.
IN CITTA' - Grazie al manubrio alto, la Tuono si riesce a guidare bene anche nel traffico cittadino e la sistemazione dei bagagli sul serbatoio e sul sellino del passeggero non inficiano l'ottima maneggevolezza.
CON LA PIOGGIA - Essendo priva di appendici aerodinamiche importanti, la Tuono non offre alcun riparo dall'acqua e per viaggiare in queste condizioni è obbligatorio indossare tuta, guanti e stivali specifici, anche se si fanno pochi chilometri.
CON IL CALDO - A differenza della serie RSV e Caponord, la Tuono non crea grosse difficoltà quando si viaggia con temperature elevate, perché il calore sprigionato dal motore si disperde facilmente nell'aria.
IN CONCLUSIONE - La Tuono non è nata per fare del turismo, ma tutto sommato si adatta bene anche a percorrere tanti chilometri in un giorno, rivelandosi alla fine più comoda - o, se preferite, meno scomoda - e più confortevole di una super sportiva.
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non c'è molto da leggere...però qualcosa è meglio di niente

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