Bentornato ed a presto MOMA!!!
Ti voglio dedicare quanto mi scrisse mio fratello quando misi a meritato riposo la Guzzi, ma con la differenza che a te c'è il lieto fine:
(Ci sono molti richiami "applicabili"....)
All'improvviso nel buio e nel sonno si gira la chiave di accensione.
Forse è stato Lui, forse la chiave si è girata da sola...
Ma ora non c'è tempo per sapere, per capire: bisogna muoversi, e subito.
La benzina riempie i carburatori, poi affluisce rapida nei cilindri.
Si muovono i pistoni, le aste, i bilancieri, le valvole, l'albero motore, il terribile e possente volano.
Le prime scintille, i primi scoppi, la voce dolce e rabbiosa di un antico e nobile Motore, che proprio non ne vuole sapere di fermarsi e di tacere per sempre.
L'odore dei gas di scarico riempie subito l'ambiente, il faro illumina la buia e fredda cantina dalla volta a botte.
Il rumore è assordante, rimbomba tutto: alcuni calcinacci si staccano e si polverizzano a terra, l'odore della polvere si mischia a quello dei fumi.
Neanche cento scooter riuscirebbero a sovrastare la mia voce potente: roba da finocchi, da checche isteriche.
Qua si parla di due grossi e robusti cilindri.
Sono due, sono grossi, e bastano.
Due.
Come i coglioni.
Qualche ragno, che aveva osato tessere la propria tela tra le alette di raffreddamento dei cilindri, viene incenerito all'istante dal loro calore.
Non voglio, ma devo.
Finalmente si parte...
Ma è stato solo un sogno.
Il silenzio ora è diventato ancora più assordante.
Ed allora affiorano dolorosi e malinconici i ricordi.
E' stato bello correre insieme in tutti questi anni.
Gli antifurti delle auto suonavano e i bambini piccoli piangevano al mio passaggio.
Alcune donne partorivano improvvisamente.
Quanti imbecilli ci hanno superato con le loro moto dai fari a mandorla, con quella stupida fretta di chi non sa e non può accorgersi della bellezza della Vita: la stupidità di chi non capisce che la meta non è raggiungere rapidamente la destinazione, ma è il viaggio stesso.
Quante strade, quanti chilometri: con il sole o nelle notti più buie, col sereno o con la pioggia, la grandine, la nebbia, la neve...
Nulla poteva fermare noi due: eravamo invincibili insieme.
E' stato bello ripercorrere ancora una volta la Tiburtina: con le sue curve sinuose, da accarezzare come quelle di una bella donna.
Poi siamo entrati nella cantina.
In fondo non è la prima volta: forse ho bisogno di un po' di manutenzione...
Io ho fatto del mio meglio, ultimamente mi sono fermata un po' troppo...
... ma tornerò più forte di prima: in fondo basta solo un po' di manutenzione...
... mi è stata fatta tante volte...
... mi verrà fatta ancora...
Certo che ne è passato un po' troppo di tempo dall'ultimo viaggio...
Mi avrà tradita con qualcun'altra più giovane?
Con qualcuna dalle curve più attraenti?
No, non è possibile...
... e se fosse vero?...
... perché la mia manutenzione non arriva?...
Forse è proprio così...
Non voglio, non è giusto...
Chiunque tu sia, spero almeno che tu abbia due cilindri ed un anima, come me.
Portalo veloce ovunque, divora la strada con lui, non fermarti mai.
Devi servirlo con vigore, devi volergli bene come me: altrimenti non è giusto che io sia qui da sola.
Rendilo felice.
Io ci ho provato fino alla fine.
Forse ci sono riuscita, chissà...
In fondo mi piace pensare di si.
La mia manutenzione ancora non arriva...
Ho paura...
I miei cilindri sono freddi da troppo tempo...
Ho freddo.......
E buio nella cantina di quello sperduto paese d'Abruzzo.
I ragni continuano indisturbati a tessere le loro tele, a ricoprirla di indifferenza.
La polvere si posa lentamente, silenziosa come l'oblio del suo Padrone.
Di lontano, nel vicolo fuori dalla cantina, s'odono improvvisamente alcuni passi .
Potrebbe essere Lui.
Finalmente!
No, si allontana...
Come la speranza.
