La partenza.
- Schwarz
- PIEGO BENE
- Messaggi: 511
- Iscritto il: mercoledì 27 novembre 2002, 1:00
- Località: Seveso
La partenza.
Un’opportunità.
Una possibilità che ti viene concessa, regalata. Non te l’aspetti, è una cosa che devi cogliere quando ti viene proposta, senza esitazioni.
Tre, forse quattro giorni liberi. E la fantasia corre veloce, velocissima, sente il bisogno incredibile di entrare in possesso di una bella cartina dettagliata che concretizzi la tua possibilità.
Ma la cartina diventa immensa, ti ci perdi la sera, la testa che scoppia mentre scorre avida sulle strade, a cercare di immaginare l’asfalto, i panorami, le curve ed i passi, i tornanti e gli scorci.
E cominci quell’altalena che è fatta di fogli excel in cui annoti precisamente di quante paia di mutande avrai bisogno e di quanti chilometri stimerai di percorrere, e di notti in cui la prima ora a letto è uno scorrere incessante di fantasie di ruote che scivolano veloci su un asfalto sconosciuto.
Il giorno prima ti scopri a mettere sul letto tutto quello che hai elencato sulla lista, a spuntare con una vecchia bic tutto quello che ti serve, a fare mente locale su tutto quello che ti serve.
Intanto la respirazione è accelerata, la testa leggera, una sorda eccitazione distrae dalla preparazione del bagaglio e conduce la mente a quello che sarà il viaggio.
La borsa è pronta, la moto è carica. E’ bella pulita, la catena ingrassata e il rumore che dà è una bellezza. L’olio buono, pronto a lubrificare gli infiniti cicli del motore.
Le ruote gonfie, il serbatoio pieno di carburante, la moto lucida e impaziente.
Richiudi il box, sali le scale lentamente. La cena ha poco sapore, il film fa poca presa sulla tua immaginazione.
Vai a letto, ma il materasso è scomodo, un’asse di legno che ti impedisce di cadere nell’oscuro mondo del sonno.
Continui a riandare a lei, tre piani più sotto. A quelle chiavi appoggiate sopra al tavolo, insieme alla borsa da serbatoio, al portafogli e la cartina.
La mattina arriva prima della sveglia. L’acqua fredda sciacqua via ogni residuo del sonno, l’eccitazione ti sveglia in un secondo e lo sguardo fuori dalla finestra è così carico di voglia di uscire che i tuoi movimenti si fanno rapidi e impazienti.
Cerchi di controllarti mentre trangugi in piedi due biscotti e il latte freddo direttamente davanti al frigorifero, ma con la testa sei già in stanza che ti stai vestendo.
Ti bardi con tutte le protezioni, prendi la borsa da serbatoio e scendi le scale, ogni passo ti porta più vicino alla motocicletta, il canto degli uccellini ti fa salire la pressione nelle arterie.
Come in un circuito ben funzionante, il sangue scorre e porta il nutrimento al corpo, idee e fantasie al cervello. Apri il portoncino e la luce dell’alba si infila negli occhi e ti fa sentire uomo, ti fa tornare libero.
Apri il box, attacchi la borsa al serbatoio e porti la motocicletta alla luce diafana delle sei del mattino.
Accendi la moto e senti il motore che rimbomba metallico nell’atrio.
Ti infili il casco con il viso rivolto verso ai primi, lunghissimi e penetranti raggi del sole.
Sei pronto.
Apri il cancello, e come ultima cosa ti infili i guanti. Monti in sella, togli il cavalletto.
La mano sinistra schiaccia la frizione, lo stesso piede pesta sulla leva del cambio e il primo clak sonoro ti fa partire verso un viaggio.
Un altro, increbile, meraviglioso ed infinito viaggio.
Una possibilità che ti viene concessa, regalata. Non te l’aspetti, è una cosa che devi cogliere quando ti viene proposta, senza esitazioni.
Tre, forse quattro giorni liberi. E la fantasia corre veloce, velocissima, sente il bisogno incredibile di entrare in possesso di una bella cartina dettagliata che concretizzi la tua possibilità.
Ma la cartina diventa immensa, ti ci perdi la sera, la testa che scoppia mentre scorre avida sulle strade, a cercare di immaginare l’asfalto, i panorami, le curve ed i passi, i tornanti e gli scorci.
E cominci quell’altalena che è fatta di fogli excel in cui annoti precisamente di quante paia di mutande avrai bisogno e di quanti chilometri stimerai di percorrere, e di notti in cui la prima ora a letto è uno scorrere incessante di fantasie di ruote che scivolano veloci su un asfalto sconosciuto.
Il giorno prima ti scopri a mettere sul letto tutto quello che hai elencato sulla lista, a spuntare con una vecchia bic tutto quello che ti serve, a fare mente locale su tutto quello che ti serve.
Intanto la respirazione è accelerata, la testa leggera, una sorda eccitazione distrae dalla preparazione del bagaglio e conduce la mente a quello che sarà il viaggio.
La borsa è pronta, la moto è carica. E’ bella pulita, la catena ingrassata e il rumore che dà è una bellezza. L’olio buono, pronto a lubrificare gli infiniti cicli del motore.
Le ruote gonfie, il serbatoio pieno di carburante, la moto lucida e impaziente.
Richiudi il box, sali le scale lentamente. La cena ha poco sapore, il film fa poca presa sulla tua immaginazione.
Vai a letto, ma il materasso è scomodo, un’asse di legno che ti impedisce di cadere nell’oscuro mondo del sonno.
Continui a riandare a lei, tre piani più sotto. A quelle chiavi appoggiate sopra al tavolo, insieme alla borsa da serbatoio, al portafogli e la cartina.
La mattina arriva prima della sveglia. L’acqua fredda sciacqua via ogni residuo del sonno, l’eccitazione ti sveglia in un secondo e lo sguardo fuori dalla finestra è così carico di voglia di uscire che i tuoi movimenti si fanno rapidi e impazienti.
Cerchi di controllarti mentre trangugi in piedi due biscotti e il latte freddo direttamente davanti al frigorifero, ma con la testa sei già in stanza che ti stai vestendo.
Ti bardi con tutte le protezioni, prendi la borsa da serbatoio e scendi le scale, ogni passo ti porta più vicino alla motocicletta, il canto degli uccellini ti fa salire la pressione nelle arterie.
Come in un circuito ben funzionante, il sangue scorre e porta il nutrimento al corpo, idee e fantasie al cervello. Apri il portoncino e la luce dell’alba si infila negli occhi e ti fa sentire uomo, ti fa tornare libero.
Apri il box, attacchi la borsa al serbatoio e porti la motocicletta alla luce diafana delle sei del mattino.
Accendi la moto e senti il motore che rimbomba metallico nell’atrio.
Ti infili il casco con il viso rivolto verso ai primi, lunghissimi e penetranti raggi del sole.
Sei pronto.
Apri il cancello, e come ultima cosa ti infili i guanti. Monti in sella, togli il cavalletto.
La mano sinistra schiaccia la frizione, lo stesso piede pesta sulla leva del cambio e il primo clak sonoro ti fa partire verso un viaggio.
Un altro, increbile, meraviglioso ed infinito viaggio.
Alessandro Riccardi detto Schwarz
KTM 1190 Brunilde
ex Aprilia ETV 1000 Capo Nord "Schwarzer Adler"
Seveso (MI)
KTM 1190 Brunilde
ex Aprilia ETV 1000 Capo Nord "Schwarzer Adler"
Seveso (MI)
- bikelink
- NONNO DEL FORUM
- Messaggi: 9471
- Iscritto il: sabato 19 gennaio 2002, 1:00
- Località: Vr
- Contatta:
- gigabike
- MOTOCICLISTA ESPERTO
- Messaggi: 1383
- Iscritto il: venerdì 31 maggio 2002, 2:00
- Località: Roma(lavoro) Genzano(casa)
- Contatta:
Re: La partenza.
Schwarz ha scritto: E cominci quell’altalena che è fatta di fogli excel in cui annoti precisamente di quante paia di mutande avrai bisogno

Se ogni tanto ti fermi a cagare eviti le sgommate e risparmi sul peso delle mutande (e della merda).

p.s. mi ero immedesimato nella tua partenza... ci sono rimasto male che era solo la descrizione delle tue emozioni.--
Ciao Schwarzolo!!!! Vieni a trovarmi a Roma!!!
Dategli il gas, non fate la guerra.
- Schwarz
- PIEGO BENE
- Messaggi: 511
- Iscritto il: mercoledì 27 novembre 2002, 1:00
- Località: Seveso
Ciao Giga!
Ricordati di quella cosa che emerse durante una chiacchierata: il moto trekking.
Cioè il girovagare in moto con appresso tenda e campingaz. E’ facile: trovi uno sterrato sui monti sibillini.
Arrivi alle otto di sera, ti trovi un bel posto vicino ad una fonte di quelle che usano i pastori.
Pianti la tua tenda e ti scaldi la tua minestra lio. Un pezzo di pane intinto nella minestra mentre ti gusti i colori del tramonto, e poi ti addormenti guardando le stelle, svegliandoti all’alba.
Provato: è una cosa bellissima. E’ vero, invece che a piedi ti muovi in moto, ma il campeggio libero è sicuramente una cosa da provare come motociclisti.
Una tre giorni così si potrebbe organizzare su uno dei parchi regionali e nazionali di cui è ricca l’Italia centrale.
Tra 15 giorni cambio azienda, non so poi quando potrò avere tre giorni di fila.
Però nel caso ricevessi una mia telefonata… :->
Chiaramente è aperto a tutti i motociclisti un po meno “addomesticati”…
Schwarz!
Ricordati di quella cosa che emerse durante una chiacchierata: il moto trekking.
Cioè il girovagare in moto con appresso tenda e campingaz. E’ facile: trovi uno sterrato sui monti sibillini.
Arrivi alle otto di sera, ti trovi un bel posto vicino ad una fonte di quelle che usano i pastori.
Pianti la tua tenda e ti scaldi la tua minestra lio. Un pezzo di pane intinto nella minestra mentre ti gusti i colori del tramonto, e poi ti addormenti guardando le stelle, svegliandoti all’alba.
Provato: è una cosa bellissima. E’ vero, invece che a piedi ti muovi in moto, ma il campeggio libero è sicuramente una cosa da provare come motociclisti.
Una tre giorni così si potrebbe organizzare su uno dei parchi regionali e nazionali di cui è ricca l’Italia centrale.
Tra 15 giorni cambio azienda, non so poi quando potrò avere tre giorni di fila.
Però nel caso ricevessi una mia telefonata… :->
Chiaramente è aperto a tutti i motociclisti un po meno “addomesticati”…
Schwarz!
Alessandro Riccardi detto Schwarz
KTM 1190 Brunilde
ex Aprilia ETV 1000 Capo Nord "Schwarzer Adler"
Seveso (MI)
KTM 1190 Brunilde
ex Aprilia ETV 1000 Capo Nord "Schwarzer Adler"
Seveso (MI)
- gigabike
- MOTOCICLISTA ESPERTO
- Messaggi: 1383
- Iscritto il: venerdì 31 maggio 2002, 2:00
- Località: Roma(lavoro) Genzano(casa)
- Contatta:
- omer68
- MOTOCICLISTA ESPERTO
- Messaggi: 1216
- Iscritto il: sabato 29 giugno 2002, 2:00
- Località: sanremo
Attenzione che in molte zone il campeggio libero "dovrebbe"essere vietato...Schwarz ha scritto:Ciao Giga!
Ricordati di quella cosa che emerse durante una chiacchierata: il moto trekking.
Cioè il girovagare in moto con appresso tenda e campingaz. E’ facile: trovi uno sterrato sui monti sibillini.
Arrivi alle otto di sera, ti trovi un bel posto vicino ad una fonte di quelle che usano i pastori.
Pianti la tua tenda e ti scaldi la tua minestra lio. Un pezzo di pane intinto nella minestra mentre ti gusti i colori del tramonto, e poi ti addormenti guardando le stelle, svegliandoti all’alba.
Provato: è una cosa bellissima. E’ vero, invece che a piedi ti muovi in moto, ma il campeggio libero è sicuramente una cosa da provare come motociclisti.
Una tre giorni così si potrebbe organizzare su uno dei parchi regionali e nazionali di cui è ricca l’Italia centrale.
Tra 15 giorni cambio azienda, non so poi quando potrò avere tre giorni di fila.
Però nel caso ricevessi una mia telefonata… :->
Chiaramente è aperto a tutti i motociclisti un po meno “addomesticati”…
Schwarz!
Prima di piantare le tende,specialmente in un parco sarebbe meglio informarsi.
Sciauz
ex caponord, ora Honda crosstourer
- Schwarz
- PIEGO BENE
- Messaggi: 511
- Iscritto il: mercoledì 27 novembre 2002, 1:00
- Località: Seveso
Nel ’92, nell’allora esistente parco dei Sibillini, con il WWF feci un trekking pesantino di 15 giorni nei sibillini, e dormimmo sempre “liberamente”.
Il problema più grosso è dove poterci andare con la moto…
In uno sterrato dietro a Visso percorribile con la moto (chiesi ad una pattuglia della forestale molto gentile) vidi dei luoghi molto belli dove accamparsi.
In ogni caso è sano informarsi preventivamente su percorribilità e “accampabilità”, dall’intreccio dei risultati potrebbero emergere i luoghi dove poter campeggiare in moto.
Lampz!
Il problema più grosso è dove poterci andare con la moto…
In uno sterrato dietro a Visso percorribile con la moto (chiesi ad una pattuglia della forestale molto gentile) vidi dei luoghi molto belli dove accamparsi.
In ogni caso è sano informarsi preventivamente su percorribilità e “accampabilità”, dall’intreccio dei risultati potrebbero emergere i luoghi dove poter campeggiare in moto.
Lampz!
Alessandro Riccardi detto Schwarz
KTM 1190 Brunilde
ex Aprilia ETV 1000 Capo Nord "Schwarzer Adler"
Seveso (MI)
KTM 1190 Brunilde
ex Aprilia ETV 1000 Capo Nord "Schwarzer Adler"
Seveso (MI)
-
- FRENO BENE
- Messaggi: 334
- Iscritto il: sabato 6 aprile 2002, 2:00
- Località: Bovolone centro del mondo
deve essere davvero una esperienza indimenticabile; una di quelle che almeno una volta nella vita bisogna vivere.Schwarz ha scritto:Ciao Giga!
Ricordati di quella cosa che emerse durante una chiacchierata: il moto trekking.
Cioè il girovagare in moto con appresso tenda e campingaz. E’ facile: trovi uno sterrato sui monti sibillini.
Arrivi alle otto di sera, ti trovi un bel posto vicino ad una fonte di quelle che usano i pastori.
Pianti la tua tenda e ti scaldi la tua minestra lio. Un pezzo di pane intinto nella minestra mentre ti gusti i colori del tramonto, e poi ti addormenti guardando le stelle, svegliandoti all’alba.
Provato: è una cosa bellissima. E’ vero, invece che a piedi ti muovi in moto, ma il campeggio libero è sicuramente una cosa da provare come motociclisti.
Una tre giorni così si potrebbe organizzare su uno dei parchi regionali e nazionali di cui è ricca l’Italia centrale.
Tra 15 giorni cambio azienda, non so poi quando potrò avere tre giorni di fila.
Però nel caso ricevessi una mia telefonata… :->
Chiaramente è aperto a tutti i motociclisti un po meno “addomesticati”…
Schwarz!
- gigabike
- MOTOCICLISTA ESPERTO
- Messaggi: 1383
- Iscritto il: venerdì 31 maggio 2002, 2:00
- Località: Roma(lavoro) Genzano(casa)
- Contatta:
Quando avevo la honda xl600, tutte le estati, due o tre volte, me ne andavo con i miei amici enduro-dotati, a campeggiare in montagna.Schwarz ha scritto:Nel ’92, nell’allora esistente parco dei Sibillini, con il WWF feci un trekking pesantino di 15 giorni nei sibillini, e dormimmo sempre “liberamente”.
Il problema più grosso è dove poterci andare con la moto…
ERa divertentissimo, guidavi su strade da paura, facevamo un po' di fuoristrada per trovare il "posto giusto" e la sera si sparava cazzate a manetta, poi la mattina all'alba eravamo in piedi a mangiare briochine e biscotti, e poi via ancora in giro in moto...
L'esperienza più bella è stato il campeggio sul gran sasso: parcheggiate le moto sul piazzale antistante l'albergo salimmo a piedi vicino al rifugio, poi ci allontanammo un po' per starcene per gli affari nostri... la mattina dopo ho visto l'alba più bella della mia vita!!!!
Alle sette eravamo già in moto un'altra volta e abbiamo guidato tutto il giorno, facendo sosta al lago del salto (con bagnetto) e al lago del turano (con bagnetto)...
ehhh, bei tempi.... averceli ancora vent'anni!!!!
Dategli il gas, non fate la guerra.
- Dominator
- MOTOCICLISTA ESPERTO
- Messaggi: 1720
- Iscritto il: mercoledì 23 luglio 2003, 20:07
- Località: Saronno (VA) Insubria
- Contatta:
20 anni nella testa ce li hai per sempre, perchè solo con vent'anni nella testa si può decidere un mercoledì di prendere la moto e farti un giro sul lago di quasi 300km con temperature tra i -2 e i +8
Ragà .. che spettacolo...
Ragà .. che spettacolo...
Meglio avere la sicurezza del carburante che l'insicurezza della gnocca
L'espressione inteligennnteeeee
L'espressione inteligennnteeeee