Buonasera a tutti, vi seguo da un po', mi sono presentato da qualche tempo, ma non avevo mai scritto qualcosa di tecnico: inizio con la mia esperienza.
Ho un PS la cui catena originale iniziava - dopo 8500 km - a "mangiare" la gomma (da 160), per cui - dopo essermi ben letto tutto il forum sull'argomento e regolato il tutto per verifica - ho sostituito il trittico mettendo la catena della DID con il massimo indice di carico acquistabile con passo 520.
Primi 300 km di strade di montagna tutto ok, tuttavia noto che la moto "tira" a sinistra se tolte le mani dal manubrio: registro mentalmente il problema e faccio ritirare e regolare la catena dopo i primi 300 km di assestamento. Insisto sul problema del tiro ed il meccanico - preparatore da anni di moto da gara di ogni tipo - soverchiato dalla pignoleria del sottoscritto ingegnere, lavora egregiamente di calibro elettronico e dinamomentrica, tanto che la moto smette anche di "tirare" a sinistra.
Ancora qualche km, circa 150, e decido di pulire la catena e lubrificarla con il grasso originale DID facendo quello che si chiama un buon lavoro da appassionato, compreso il tiro catena di cui mi segno i valori rispetto a punti a mio giudizio validi per riferimento. E fino a qui, tutto ok.
Ripendo la moto per fare la tratta abituale del periodo (appennino fra Toscana ed Emilia) e all'arrivo, come ogni volta, controllo gomma e catena e scorgo evidenti tracce di grasso della catena sul bordo della gomma... Torno da meccanico credendo di aver fatto qualche errore nello stringere l'asse, e scopro invece che la coppia è ok, ma la ruota non è perfettamente nella medesima posizione
Prendo il mio calibro elettronico (materiale buonissimo e tarato perfettamente) e per omogeneità di analisi, ricontrollo le geometrie prendendo come riferimento i punti che mi ero segnato alla pulizia della catena: sono indubbiamente variati. Poco, ma variati.
Allora inizio a verificare il telaio partendo dal forcellone (la moto non è mai nemmeno caduta da fermo) e mi rendo conto che - nel mio caso - i piani di riferimento (quindi lavorati) non sono lavorati alla stessa quota
In altre parole, pur facendo un lavoro preciso, riferendosi al forcellone, la ruota non si posiziona perfettamente e - con il tiro motore - tende ad avvicinarsi al ramo lasco della catena che essendo più libero di muoversi sul piano XY della moto e con la deformazione della gomma nelle pieghe a sinistra (e del forcellone), provoca il difettuccio...
Questa è la mia teoria, che in questi giorni di ferie cercherò di implementare in un modello matematico per fare qualche RUN di calcolo con un FEM, tuttavia credo (e ripeto credo) che il problema risieda nel fatto che il forcellone se ai limiti della tolleranza costruttiva, può dare problemi (e questo spiega perché a chi accade e a chi no...): la soluzione è in primis serrare i dadi del gruppo con un coppia leggermente superiore al consigliato, sostituendo i bulloni di tiro con materiale di classe migliore, poi tenere - come già consigliato ampiamente - sempre ben tesa la catene, scegliendo un gioco un pochino più ridotto rispetto alle specifiche.
A breve altre valutazioni. Grazie a tutti dell'attenzione e accoglienza.
