Direi perchè nelle fasi preliminari dell' indagine (per loro stessa natura poco approfondite)...semplicemente non sembrava logico indagare sul percorso dei fili a valle del modulo diodi, che era sempre lo stesso, connettore compreso, nelle due diverse condizioni di avviamento. Quindi è stato naturale pensare che la causa scatenante del difetto risiedesse altrove.
Adesso invece, scoperto il connettore farlocco, potrebbe sembrare che siano venute meno le esigenze di comprendere il funzionamento dell'intero circuito.....ma ne siamo davvero sicuri?
In realtà non credo. Infatti, riflettendoci solo un'attimo, con la marcia inserita il negativo raggiunge il relais dopo un percorso molto più lungo rispetto a quanto avviene col cambio in folle: pensiamo soltanto a che giro compie quando transita per la frizione: non si tratta in effetti proprio "degli stessi fili" (erano parole mie

Esaminando soprattutto la sezione del conduttore in rame (veramente esigua specialmente nel tratto che termina sul connettore stesso), si può in realtà ipotizzare che quando la massa attraversa il circuito più lungo (condizione di avviamento con marcia inserita) la maggior resistenza e conseguente caduta di tensione, sommandosi alla presenza del contatto scadente sul connettore, possano, soltanto in questo caso, impedire al relais di funzionare.
Viceversa quando il cambio è in folle e sussiste un collegamento più diretto, l'eventuale contatto non ottimale sul connettore potrebbe non essere così determinante per impedire l'avviamento.
Tutto sommato...mi sembra una ricostruzione abbastanza ragionevole....

Comunque senza la pretesa che questa sia effettivamente la spiegazione tecnica, posso solo dire (prendendo atto della situazione) ....eppur si avvia.....
